«Io, preso a calci in testa per aver chiesto di spegnere una sigaretta»

20/09/2016 di Redazione

«Mi hanno preso a calci in testa. Calci forti, cattivi. Ma non importa di dire niente a quei due. Lo sai che c’è? Io sto soffrendo, sto veramente male, loro sono in carcere e pagheranno così. Io vorrei solo rimettermi, ho paura: come muovo la testa mi sento male, sto impazzendo. Vorrei solo stare meglio». È la testimonianza a Repubblica di Maurizio Di Francescantonio, 37enne che domenica scorsa è rimasto vittima di un pestaggio selvaggio a Roma, sulla banchina della stazione Bologna della metro B. L’uomo è stato aggredito da due balordi per aver chiesto di spegnere una sigaretta accesa in un luogo dove fumare è vietato.

 

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MASSACRATO PER AVER CHIESTO DI SPEGNERE LA SIGARETTA

Maurizio ha riportato un trauma cranico e un’emorragia interna. Dovrà essere operato. I due aggressori, un 24enne e un 26enne della provincia di Caserta, sono stati arrestati dalla Polizia. Ora si trovano in carcere con l’accusa di tentato omicidio in concorso, con l’aggravante dei futili motivi. Ne parla Rory Cappelli:

I due, 24 e 26 anni, domenica pomeriggio, intorno alle 15.30, stavano lì, appoggiati a uno dei tubi di acciaio di un vagone della metro della linea B che stava per raggiungere la fermata piazza Bologna. Come niente fosse fumavano. Maurizio Di Francescantonio, accompagnato dalla madre Elena, li guarda e poi dice: «Qui dentro non si può fumare». «Che cazzo vuoi tu?» gli risponde uno dei due. Poi parte l’aggressione. Intanto la metro arriva alla fermata di piazza Bologna, proprio mentre Maurizio finisce spintonato, vola un pugno che lo prende in faccia e poi casca in terra e viene preso a calci violenti e rabbiosi in testa. Si aprono le porte. La gente scappa terrorizzata. Qualcuno avverte il capotreno, mentre i due continuano ad accanirsi contro il 37enne e anche sua madre Elena che tenta di fermarli e viene presa a spintoni pure lei. Il capotreno allerta l’Atac, partono i soccorsi, c’è anche chi vede la scena dalle telecamere a circuito chiuso interne al treno. È un attimo e alla centrale operativa arriva la richiesta di soccorso. Parte un’ambulanza, interviene la polizia.

Nel pestaggio anche la mamma di Maurizio è rimasta ferita. I due arrestati sono stati riconosciuti proprio dalla donna in commissariato. Uno dei due è stato denunciato anche per resistenza a pubblico ufficiale.

(Foto da archivio Ansa)

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