Roma, Virginia Raggi spiega i ritardi: «Abbiamo tempi lunghi perché facciamo le gare»
25/05/2017 di Redazione
«Seguire le procedure di legge richiede tempo. Solo per le buche servono tra i 6 e gli 8 mesi. Abbiamo tempi lunghi perché facciamo le gare, per uscire dalla logica dell’affidamento diretto». È quanto spiega oggi sui ritardi di Roma la sindaca della Capitale Virginia Raggi.
VIRGINIA RAGGI E I TEMPI LUNGHI DEI LAVORI A ROMA
In un’intervista rilasciata a Luca De Carolis per Il Fatto Quotidiano la prima cittadina M5S rassicura: «Dove governiamo risaniamo i danni dei cosiddetti esperti. Lo sto facendo anch’io, col tempo necessario per ripartire dopo le devastazioni». E definisce «lente ma sicure» le procedure di legge sugli appalti:
Si sono verificati atti di vandalismo nelle sedi del Servizio giardini e avete parlato di possibili “intimidazioni”, ricordando che il Dipartimento Ambiente era il più infiltrato da Mafia Capitale. La malavita vi ostacola?
Presenteremo un esposto, otto episodi in meno di un mese destano sospetti. Il verde a Roma è sterminato, e di soldi ne girano tanti. Quindi è logico che faccia gola.
Ma ora?
Dobbiamo tenere alta la guardia, per evitare che si ripetano fenomeni del genere.
E come si fa?
Seguendo le procedure di legge sugli appalti, che per loro natura sono lente ma sicure.
Roma non ha più tempo.
Era già scaduto anni fa. Talvolta la tempistica non soddisfa i cittadini. Ma abbiamo eliminato l’eterno ricorso all’affidamento diretto.
Sarà. Ma Roma è assediata dai guai. Come le buche, grandi come crateri.
Per le gare sulle buche ci sono voluti tra i 6 e gli 8 mesi, ma i lavori stanno partendo. A Roma ci sono 8mila chilometri di strade, di cui 800 di competenza del Comune. Tutto il resto spetta ai Municipi, a cui abbiamo dato le risorse.
La Capitale con la spazzatura nelle strade ha fatto notizia in mezzo mondo. E secondo un sondaggio di Piazza Pulita, per il 56% dei romani il problema è peggiorato.
Percepiamo anche noi il malessere. Ma è inevitabile, dopo anni di abbandono.
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Anche sui rifiuti Raggi parla di «lungo periodo». Nell’intervista al fatto la sindaca di Roma spiega che: «fino a quando c’era Malagrotta, la discarica più grande d’Europa, tutto finiva lì». Poi «nel 2013 l’hanno chiusa all’improvviso, senza un piano alternativo». Ora «il primo passo è la riduzione dei rifiuti» con tre nuovi impianti di compostaggio per iniziare. Per farli, dice la prima cittadina, «può bastare un anno».
(Foto: ANSA / GIORGIO ONORATI)