Russia, ricercatore picchiato dopo aver esposto una bandiera dell’Ucraina

22/03/2017 di Redazione

Picchiato dopo aver esposto una bandiera ucraina in Russia. È la disavventura di un ricercatore dell’Università di Mosca Lomonosov, Zakhar Sarapulov, fermato, interrogato e poi picchiato da alcune persone in borghese (si presume agenti del Fsb, il servizio segreto della Federazione Russa) nel palazzo principale dell’ateneo durante le celebrazioni per il terzo anniversario dell’annessione della Crimea (celebrazioni che si sono tenute sabato scorso davanti all’università).

INTERROGATO E PICCHIATO DOPO AVER ESPOSTO UNA BANDIERA UCRAINA

Sarapulov (che sostiene di non condividere la posizione politica delle autorità russe) è stato notato dopo che ha esposto la bandiera ucraina da una finestra della ‘Casa dello Studente’. Il giornalista dell’agenzia ucraina Unian, Roman Tsimbaliuk, è stato fermato ieri dalle forze dell’ordine russe mentre era in compagnia di Sarapulov per svolgere un’intervista. Stando a quanto riportato dal giornale online e aggregatore di notizie Meduza ricercatore e giornalista erano in un parco. Dopo essere stati interrogati dalla polizia sono stati rilasciati. L’accusa avanzata dai poliziotti era quella di «gridare slogan o addirittura organizzare una manifestazione».

 

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Intanto la portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Mariana Beta, su Twitter ha bollato il fermo «una provocazione della Russia» e ha aggiunto che Tsimbaliuk è stato «rilasciato grazie» ai consoli ucraini «che fanno tutto il possibile e l’impossibile per liberare» i cittadini ucraini «nel paese aggressore». A sua volta la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha dichiarato che la polizia «è stata chiamata dalle persone che si lamentavano delle grida» e che deve essere Tsimbaliuk stesso a raccontare «cosa gridava».

(Foto di una manifestazione in Ucraina da archivio Ansa. Credit: EPA / SERGEY VAGANOV)

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