Scandalo Sanità in Lombardia, la manager ‘Mandrake’ che finanziava i politici
17/02/2016 di Redazione
Parlando al telefono con un dirigente sanitario lei stessa si definiva ‘Mandrake’ e una ‘benefattrice’, convinta che ‘a far del bene si riceve sempre del bene’. Si tratta di Paola Canegrati l’imprenditrice della sanità finita al centro dell’inchiesta che ieri in Lombardia ha portato all’arresto di 21 persone, compreso l’autore della riforma sanitaria regionale ed ex senatore leghista Fabio Rizzi, braccio destro del governatore Roberto Maroni.
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Dietro la manager si nasconderebbe una galassia di aziende che nehli ultimi 15 anni s’è aggiudicata quasi tutte le gare ospedaliere per le cure odontoiatriche. Ne parlano Federico Berni e Cesare Giuzzi sul Corriere della Sera:
È lei, casa in via Durini alle spalle del Duomo, a «scrivere» i tariffari delle prestazioni odontoiatriche lombarde. Sempre lei a stringere alleanza con il presidente della Commissione Salute lombarda, l’ex senatore leghista Fabio Rizzi, fedelissimo del governatore Roberto Maroni. Lo fa — secondo le accuse dei pm di Monza Donata Costa e Manuela Massenz — attraverso una tangente da 50 mila euro, pagando consulenze fittizie e facendo entrare in società fittiziamente le compagne di Rizzi e Longo (entrambe ai domiciliari). Un «sistema Canegrati», come scrive il gip Emanuela Corbetta, basato su «rapporti confidenziali, amicizie, corruzioni e forte sostegno della politica all’esterno». Il tutto per mettere le mani sui servizi «privatizzati» delle cure odontoiatriche (indagato anche Pietro Caltagirone). Un modo di agire — aggiunge il gip — che ha determinato uno «spazio di manovra privo di alcun limite, idoneo a lasciare il cittadino privo di qualsiasi tutela».
SANITÀ LOMBARDA, GARE CONFEZIONATE SU MISURA
«Dalle 223 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare si parla anche di finanziamenti da parte di Canegrati al mondo della politica. In una conversazione intercettata emerge che l’imprenditrice avrebbe finanziato al 100% la campagna elettorale di Rizzi, ma emergono anche il sostegno ad un candidato leghista in Veneto e contatti con l’ex assessore regionale Mario Mantovani, poi arrestato in un’altra inchiesta per turbativa d’asta. Scrivonoa ncora Berni e Giuzzi sul Corriere della Sera:
L’indagine dei carabinieri inizia nel 2013 seguendo i movimenti del compagno dell’imprenditrice, Pietro Gino Pezzano, ex direttore dell’Asl di Monza, dimessosi dopo la pubblicazione di sue fotografie con uomini della ‘ndrangheta ai tempi della maxi inchiesta Infinito/Crimine. In quei giorni arriva anche la denuncia di Giovanna Ceribelli, componente del collegio sindacale dell’ospedale di Desio e Vimercate. È lei a raccontare la «presenza anomala» dell’imprenditrice dietro tutte le società che si sono aggiudicate gli appalti per l’odontoiatria. Le gare — scopriranno poi gli investigatori — erano state «confezionate su misura» per le aziende del gruppo Odontoquality di Arcore. Mandrake considera Longo uno che «prende i soldi» mentre «io lavoro». Ma non può farne a meno: «Questo m’aiuta, questo serve». In cambio di favori gli paga le spese per l’imbiancatura di casa.
A quanto pare il valore degli appalti gestiti da Canegrati era di 400 milioni di euro.
(Foto: ANSA / MOURAD BALTI TOUATI)