Quanto ci costa dire addio agli accordi di Schengen
04/02/2016 di Redazione
Cento miliardi l’anno. Ecco quanto ci costa chiudere le frontiere e dire addio agli accordi di Schengen. Repubblica ha fatto un po’ di calcoli in un pezzo a firma di Ettore Livini:
L’addio a Schengen potrebbe costare all’Europa fino a 100 miliardi l’anno. A calcolare i danni economici di un ripristino delle frontiere legato alla crisi-rifugiati è stato France Strategie, autorevole think-tank governativo francese: un intervento soft e ridotto nel tempo – spiega lo studio – avrebbe effetti relativamente “limitati” e colpirebbe soprattutto il turismo giornaliero e dei week-end (previsti in calo del 5 e del 2,5%), i lavoratori transfrontalieri e il trasporto merci. Se i controlli al confine durassero nel tempo, invece, le conseguenze rischiano di essere pesantissime: gli scambi commerciali all’interno dell’Unione calerebbero del 10-20%, un danno pari all’imposizione di una tassa del 3% su tutti i beni trasportati. Mandando in fumo – al netto dei mancati investimenti esteri – lo 0,8% del Pil continentale. Percentuale pari a 28 miliardi per la Germania, 13 per l’Italia, 10 per la Spagna e 6 per l’Olanda.
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I disagi ci sono già. I pendolari tra Danimarca e Svezia hanno allungato il loro tragitto a causa della verifica dei documenti. Precisa il quotidiano:
Quanto costano questi tappi di bottiglia? Una coda di 10 minuti al confine per gli 1,7 milioni di transfrontalieri vale un buco da 1,2 miliardi in dodici mesi per l’economia europea. Un’ora di attesa per i camion alla frontiera – dicono gli autotrasportatori olandesi – comporterebbe un pedaggio da 600 milioni per Amsterdam. In Europa circolano 60 milioni di mezzi pesanti l’anno, in Germania ne entrano 54mila al giorno. E bloccarli ad ogni valico significherebbe ingolfare il motore della crescita continentale. Senza contare che il semplice riposizionamento di due agenti (il minimo sindacale) ad ognuno dei 3.100 posti di confine cancellati da Schengen, comporterebbe un onere di almeno 300 milioni.