Sergio Mattarella sulla Brexit: il voto appare un errore, ma va rispettato
28/06/2016 di Redazione
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso una lunga intervista al direttore della Stampa Maurizio Molinari in merito alla Brexit, all’Europa, e al rilancio dell’UE in seguito all’addio del Regno Unito. Per il capo dello Stato l’Italia può essere protagonista in questa fase di difficoltà, proponendo iniziative per contrastare la disoccupazione e per migliorare la gestione dei flussi migratori.
SERGIO MATTARELLA BREXIT
La Brexit rappresenta un momento storico: per la prima volta dopo poco meno di 60 anni l’integrazione europea subisce un significato colpo con l’addio del Regno Unito, il terzo Paese del Vecchio Continente per popolazione, il secondo per forza economica e il primo per forza militare. Sergio Mattarella, pur rimarcando il suo rispetto per la scelta dell’elettorato, non si trattiene dal definire il Leave come un voto che appare un errore.
Non si può tacere che quel voto cancella quasi mezzo secolo di storia britannica, quello della partecipazione alla Ue e ferisce la completezza dell’Unione. Sorprende che uno dei Paesi più aperti al futuro in tanti aspetti, finanziari, scientifici, culturali, abbia fatto una scelta che sembra proporsi di ripristinare condizioni del passato; un passato che non c’è più
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SERGIO MATTARELLA BREXIT, COSA DEVE FARE L’EUROPA
Secondo Sergio Mattarella la Brexit apre una fase molto difficile per l’Unione europea. Una stagione che, al di là della sua complessità, può però permettere un rilanciano del progetto comunitario.
Dal punto di vista italiano dovrà essere l’occasione per superare ritardi e resistenze ormai inaccettabili, recuperando appieno il senso storico dell’integrazione d’Europa e la coesione dell’Unione. L’Europa è un progetto ambizioso e coraggioso, sorretto dall’aspirazione alla pace e al progresso. Costituisce la maggior garanzia di libertà per i popoli che vi appartengono. Bisogna porsi queste domande (sui temi più sentiti dalla popolazione, come economia e immigrazione, NdA) e sotto accusa vanno piuttosto alcune politiche europee che si sono rivelate asfittiche, e la loro gestione, non certo la prospettiva della cooperazione continentale. Ciò che è necessario, quindi, è una efficace iniziativa politica che rilanci l’Unione in conformità alle sue ragioni fondanti. Dopo la Brexit, all’improvviso la pubblica opinione comprende, con allarme, che il modello di vita che abbiamo sperimentato non è scontato. Può benissimo regredire. Va detto che i successi del percorso di progressiva integrazione continentale vanno spiegati e difesi giorno per giorno. L’Europa deve sapersi legittimare quotidianamente di fronte alle attese della gente.
SERGIO MATTARELLA BREXIT I RAPPORTI CON IL REGNO UNITO
Sergio Mattarella elogia l’incontro preparatorio del Consiglio europeo odierno svoltosi tra Angela Merkel, François Hollande e Matteo Renzi a Berlino. Per il presidente della Repubblica dalla riunione dei capi di stato e di governo dei Paesi UE deve uscire il messaggio che l’Europa continua il suo percorso di integrazione. Il capo dello Stato ritiene importante non tergiversare sull’uscita del Regno Unito, una posizione differente da quella proposta da Angela Merkel, anche per non tenere nell’incertezza l’UE. I rapporti futuri con la Gran Bretagna dovranno essere ispirati a amicizia e cooperazione.
Si aprono, in realtà, due negoziati, distinti concettualmente e necessariamente separati: da un lato quello sulle condizioni di uscita per risolvere i rapporti esistenti, dall’altro quello sulle successive relazioni tra l’Unione e il Regno Unito ormai esterno ad essa. Occorre concludere presto il primo negoziato anche per definire, per quanto possibile sollecitamente, la seconda trattativa con quello che rimane, naturalmente, un Paese amico e alleato