Silvio Berlusconi a “Chi”: «Il mio futuro è incerto, ora so di avere 80 anni»
28/09/2016 di Redazione
SILVIO BERLUSCONI INTERVISTA CHI 80 ANNI
Silvio Berlusconi si prepara a festeggiare il compleanno degli 80 anni. Sarà, per la prima volta, un compleanno in tono minore, senza sfarzi, in famiglia e senza politici, escluse poche eccezioni. Alla vigilia, l’ex premier ancora in fase di riabilitazione dopo l’intervento al cuore, si è confessato al settimanale “Chi“. In copertina insieme ai suoi nipoti, Silvio Berlusconi spiega nell’intervista rilasciata ad Alfonso Signorini: «Sono loro il mio futuro».
SILVIO BERLUSCONI INTERVISTA CHI 80 ANNI: «SONO CONSAPEVOLE DELLA MIA ETÀ»
Per chi, come il leader di Forza Italia, ha sempre vissuto senza pensare all’età, dopo la malattia è arrivata la consapevolezza che qualcosa è cambiato, come spiega a “Chi”:
«Ho sempre vissuto come se avessi quarant’anni, perché così mi sentivo: pieno di curiosità, di voglia di fare. Poi, improvvisa, è arrivata la malattia. E con l’operazione che ho subito è arrivata forte la consapevolezza che sono un uomo di ottant’anni”.
Non vuole festeggiare come in passato, il Cav.
«Nessuna festa – spiega – farò solo una cena con i miei cinque figli. E ho pregato tutti quanti di non farmi nessun regalo. Se proprio vogliono, facciano beneficenza”.
E spiega come il suo futuro sia ancora in dubbio «Sto guardando in modo ancora incerto a quello che può essere il mio futuro. La cosa che ho realizzato, forse la più importante, è che passerò più tempo con i miei figli e i miei nipoti. Dedicherò più tempo alle persone a cui voglio bene. Come ho fatto questa estate. Ed è giusto così: cinque figli e dieci nipoti fanno un patriarca. E io questo mi sento»
SILVIO BERLUSCONI INTERVISTA CHI 80 ANNI: «IN POLITICA NON HO TROVATO ALCUN AMICO»
Nell’intervista con “Chi” Silvio Berlusconi spiega anche di non aver trovato alcun amico in politica, ma non di non nutrire rancore verso gli ex, dai Fini ai Verdini. E mentre il centrodestra non ha trovato ancora un suo reale successore, tra leader lanciati dal Cav lasciati in sospeso (come Stefano Parisi) e altri che hanno lanciato un’Opa sul suo vecchio elettorato (Matteo Salvini), è lo stesso leader di FI a ripercorrere le fasi della sua vita e carriera politica:
«La politica non mi ha mai appassionato, mi ha fatto spendere tempo ed energie. Ma dovevo scendere in campo per impedire l’ascesa dei comunisti al potere».
Non è una novità. Perché quella dei “comunisti” è sempre stata l’ossessione del Cav. Errori? Berlusconi non ne ammette:
«Non ho sbagliato un colpo né in politica interna né in politica estera. E non sono caduto per colpa mia».
In pratica, un’altra ossessione, il mantra dei (presunti) colpi di Stato ai danni dei suoi governi e della sua leadership. C’è però un rimpianto nella vita di Silvio Berlusconi, legato alla sua grande passione: il Milan.
«Il mio rimpianto è di non aver potuto lavorare sul Milan come avrei voluto». Tutta colpa per il Cav del tempo perso con gli avvocati incaricati di seguire «i 73 processi politici» che lo hanno visto protagonista per ben «3600 udienze».