Canada, attentato alla moschea di Quebec City: 6 morti e 19 feriti. Arrestato studente 27enne
30/01/2017 di Redazione
09.40. Attentato moschea Canada, l’appartamento vicino alla moschea dell’attentatore. Alexandre Bissonnette, il giovane canadese arrestato per aver ucciso sei persone alla moschea di Quebec City, aveva affittato a luglio l’appartamento vicino al luogo di culto. Il trasferimento dell’attentatore avvenuto pochi mesi fa sembra indicare alle autorità inquirenti canadesi, come riferisce Reuters, che Bissonnette abbia premeditato la strage. Secondo la testimonianza dei vicini sembra che l’attentatore della moschea di Quebec City vivesse insieme al fratello gemello in quell’appartamento, mentre confermate le sue simpatie nazionaliste e anti immigrazione. Secondo diverse fonti Bissonnette aveva forti sentimenti di ostilità verso i rifugiati islamici.
16.25. Attentato moschea Canada, vescovi canadesi: «Violazione del carattere sacro della vita». Una severa condanna della sparatoria alla moschea di Quebec City è arrivata anche dai vescovi canadesi, che hanno diffuso un comunicato a firma del loro presidente, monsignor Douglas Crosby, vescovo di Hamilton. I vescovi – nel testo, ripreso dall’agenzia Sir e dalla Radio Vaticana – si dicono «scioccati» e condannano «nei termini più fermi tali gesti di violenza mortale». Si tratta – scrivono – «di una violazione del carattere sacro della vita umana, un attentato ai diritti e alla libertà dei membri di tutte le religioni di radunarsi e di pregare secondo le loro convinzioni più profonde.
13.10. Attentato moschea Canada, islamici Bologna: «Islamofobia di Stato». Commentato la sparatoria alla moschea di Quebec City in cui hanno perso la vita 6 persone la Comunità Islamica di Bologna (attraverso il suo coordinatore Yassim Lafram) ha affermato: «Dolore per le vittime innocenti e totale condanna per questi gesti, frutti avvelenati di una islamofobia di Stato, ovvero di leggi e provvedimenti istituzionali rivolti esplicitamente ed indiscriminatamente contro le comunità musulmane». E ancora: «Simili provvedimenti legittimano nell’opinione pubblica meno preparata sentimenti islamofobici e fanno delle comunità musulmane il capro espiatorio delle forme più diffuse di disagio sociale. Tra questi provvedimenti la sistematica messa sotto accusa delle moschee, che ormai da anni si va diffondendo in Europa, Italia inclusa e che si traduce in una vasta gamma di atti giuridico-istituzionali, politici e amministrativi, è uno dei più insidiosi».
10.30. Attentato moschea Canada, messaggio di Mattarella al governatore Johnston. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha inviato al governatore generale del Canada David Johnston un messaggio di cordoglio per la sparatoria di ieri alla moschea di Quebec City. «Desidero esprimere, a nome mio personale e di tutto il popolo italiano, la più solidale vicinanza alle famiglie delle vittime e dei feriti – e alla comunità mussulmana canadese tutta – per il vile atto di violenza che li ha colpiti». «L’Italia condanna risolutamente questo ennesimo, atroce gesto di inaudita ferocia e riafferma il suo pieno sostegno al contrasto ad ogni forma di violenza barbara ed omicida. Con questi sentimenti, signor governatore, esprimo a lei ed ai cittadini canadesi il mio più sentito cordoglio, unitamente ai più sinceri auguri di una pronta guarigione per tutti i feriti».
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08.20 Attentato moschea Canada, nomi delle 6 vittime. È stata resa nota l’identità delle 6 vittime della follia omicida dello studente 27enne Alexandre Bissonnette, autore domenica sera di una sparatoria alla moschea di Quebec City. Si tratta di Azzeddine Soufiane, 57 anni, macellaio, padre di tre figli, del 60enne Khaled Belkacemi, professore all’università Laval, del 41enne impiegato Abdelkrim Hassen, anche lui padre di tre figli. Le altre vittime sono il 44enne Aboubaker Thabti, e due cittadini di origine guineana: Mamadou Tanou Barry, 42 anni, e Ibrahima Barry, 39.
08.18. Attentato moschea Canada, killer già noto per posizioni di estrema destra. Secondo i media locali, il 27enne arrestato per la sparatoria alla moschea di Quebec City, Alexandre Bissonnette, studiava antropologia e scienze politiche all’Università Laval, il cui campus si trova a 3 km dal Centro islamico attaccato domenica sera. Francois Dechamps, che lavora per il gruppo di attivisti ‘Welcome to Refugees’, ha raccontato che il giovane era noto per le sue posizioni di estrema destra. «È con dolore e rabbia – ha scritto Dechamps sulla sua pagina Facebook – che abbiamo appreso che il terrorista è Alexandre Bissonnette, sfortunatamente moto a molti attivisti in Quebec per le sue posizioni nazionaliste, pro-Le Pen e antifemministe all’Università Laval e sui social media».
Martedì 31 gennaio. 07.40. Attentato moschea Canada, studente 27enne arrestato e incriminato per omicidio. È stato incriminato per omicidio premeditato e tentato omicidio Alexandre Bissonette, studente 27enne di scienze politiche franco-canadese arrestato per l’attacco di ieri (lunedì 30 gennaio) alla moschea di Quebec City, costato la vita a 6 persone, mentre altre 19 sono rimaste ferite. A renderlo noto è stata la polizia canadese, dopo che il giovane è comparso in tribunale, precisando poi che il secondo sospettato arrestato ieri, Mohamed Khadir, di origine marocchina, è stato rilasciato e viene considerato un testimone. Bissonnette, che sul suo profilo Facebook, ora rimosso, si professava ammiratore del presidente americano Donald Trump e della leader del Fn Marine Le Pen, è stato arrestato dalle forze speciali canadesi ad una ventina di chilometri dal luogo dell’attacco dopo aver chiamato la polizia, dicendosi pronto ad arrendersi. Appaiono improbabili il legame del giovane con la jihad.
Lunedì 30 gennaio. 17.00. Attentato moschea Canada, non chiaro il movente. La polizia tratta l’attacco alla moschea di Quebec come un atto terroristico ma gli indizi che lo provano non sono ancora stati rivelati a la stampa. Lo ha riferito Christine Coulombe, portavoce della polizia del Quebec. Anche il premier canadese Justin Trudeau e il primo ministro della provincia canadese del Quebec Philippe Couillard hanno qualificato l’assalto come un atto terroristico. Le cause però non sono ancora chiare.
16.30. Attentato moschea Canada, chi sono gli attentatori Sono Alexandre Bissonnette, franco-canadese, e Mohamed Khadir, di discendenza marocchina i due sospetti dell’attacco alla moschea. Almeno uno dei due, secondo quanto riportano i media, è uno studente della locale università Laval.
16.00. Attentato moschea Canada, Putin: «Strage crudele e cinica». Anche il presidente russo Valdimir Putin ha espresso vicinanza al popolo canadese dopo la sparatoria di Qubec City. «Questa strage di persone che si erano riunite in una moschea a pregare è sconcertante per la sua crudeltà e per il suo cinismo», e’ quanto scritto in un telegramma di condoglianze inviato al primo ministro Justin Trudeau.
14.50. Attentato moschea Canada, Ucoii: «Islamofobia sta dilagando». Izzedin Elzir, imam di Firenze e presidente dell’Ucoii (Unione delle comunità islamiche italiane) ha commentato la sparatoria in Canada affermando: «I tragici fatti avvenuti nella moschea di Quebec ci mostrano come ci sia sempre qualcuno pronto ad armare le parole di politiche miopi e populiste». «Ci sembra – ha detto – di tornare indietro di 70 anni. Di marciare al contrario perdendo quei diritti che ogni uomo libero credeva oramai acquisiti. Ciò che è avvenuto ieri è preoccupante. L’islamofobia sta dilagando, pochi giorni fa in Texas è stata bruciata una moschea, ieri sera diversi terroristi sono entrati dentro un luogo di culto armati e hanno ucciso sei fedeli ferendone molti altri. Non c’è un terrorismo più violento di altri. Ogni attentato va condannato con la stessa forza». Ancora una volta – ha concluso il presidente dell’Ucoii – «chiediamo a tutti di essere vigili, di andare oltre le differenze che qualcuno cerca di esaltare per giustificare l’innalzamento di muri e la chiusura di frontiere. E’ necessario superare i propri pregiudizi per costruire un nuovo umanesimo basato sul rispetto della diversità e della dignità delle persone».
12.40. Attentato moschea Canada, Al-Alzhar: «Doloroso attacco». Al-Azhar, l’istituzione del Cairo massima espressione dell’islam sunnita, ha condannato il «doloroso attentato» compiuto contro un centro culturale islamico in Quebec causando sei morti e otto feriti. Lo riferisce l’agenzia egiziana Mena citando un comunicato in cui l’Osservatorio di Al Azhar esprime «la sua profonda inquietudine per questo doloroso attentato» e dice di «seguire da vicino tutti gli sviluppi su natura e moventi di questo attentato».
11.34. Attentato moschea Canada, colpita «gente che va pacificamente a pregare». «Questa gente va pacificamente a pregare ogni giorno ma ora qualcuno di loro non tornerà mai più a casa dalla preghiera». Parla così Mohamed Yangui, presidente della moschea. Yangui ha raccontato di essere stato chiamato all’obitorio per il riconoscimento dei corpi e ha riferito di un grosso dispiegamento di forze dell’ordine attorno al Centro Culturale Islamico.
10.44. Attentato moschea Canada, Alfano: «Orribile attacco terroristico». «Profondo cordoglio per orribile attentato terroristico in una moschea in Canada. Vicini alle famiglie delle vittime e al governo canadese», è il messaggio su Twitter il ministro degli Esteri Angelino Alfano.
10.02. Attentato moschea Canada, ancora nessuna rivendicazione. Non cìè ancora alcuna rivendicazione dell’attacco di ieri sera (le 20 ora lcoale) alla moschea di Quebec City, in Canada. La polizia indaga per terrorismo. Confermato il bilancio di 6 morti e 8 feriti.
09.50. Attentato moschea Canada, Tajani: «Violenza non è risposta a terrorismo». «La violenza non è mai una risposta contro il terrorismo, la soluzione si chiama dialogo. La Ue crede nel dialogo interreligioso. Abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare in questa direzione». Ha commentato così la sparatoria alla moschea in Canada, a Quebec City, il presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani, in occasione dell’incontro con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
09.44. Attentato moschea Canada, Gentiloni: «Vicini alla comunità musulmana». «Il governo italiano è vicino alle vittime, ai familiari e alla comunità musulmana canadese oltre che al governo e al presidente Trudeau. È un modo anche per confermare il nostro atteggiamento di vicinanza e solidarietà alla stragrande maggioranza cittadini di fede islamica che vivono nei nostri Paesi e città e che rifiutano il terrorismo fondamentalista e anzi ne sono spesso vittime e bersagli». Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni durante l’incontro con il presidente del Parlamento Ue Tajani. Il premier ha anche ripubblicato sul proprio profilo il tweet del premier canadese Justin Trudeau nel quale si esprime solidarietà alle vittime e alle loro famiglie.
Tonight, Canadians grieve for those killed in a cowardly attack on a mosque in Quebec City. My thoughts are with victims & their families.
— Justin Trudeau (@JustinTrudeau) 30 gennaio 2017
09.40. Attentato moschea Canada, Mogherini: «Ue vicina ai canadesi». «L’Unione europea è con il #Canada e con tutti i canadesi in questo triste giorno», è il messaggio pubblicato su Twitter dall’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue Federica Mogherini (che ha anche retwittato anche il messaggio del premier canadese Justin Trudeau).
The European Union is with #Canada and with all Canadians in this sad day https://t.co/NDNhKJ6cO5 — Federica Mogherini (@FedericaMog) 30 gennaio 2017
09.38. Attentato moschea Canada, presidente provincia: «Solidarietà ai musulmani». Solidarietà «ai cittadini del Quebec di religione musulmana» e condanna della «violenza barbara» sono state espresse su Twitter dal premier della provincia canadese del Quebec, Philippe Couillard. «Il Quebec respinge categoricamente questa violenza barbara. Tutta la nostra solidarietà alle persone vicine alle vittime, ai feriti e alle loro famiglie», ha scritto.
Le #Québec rejette catégoriquement cette violence barbare. Toute notre solidarité aux proches des victimes, des blessés et à leur famille.
— Philippe Couillard (@phcouillard) 30 gennaio 2017
09.35. Attentato moschea Canada, polizia indaga per terrorismo. La polizia ha aperto un’indagine per terrorismo dopo la sparatoria alla moschea di Quebec City, che ha causato la morte di 6 persone e il ferimento di altre 8. È di 6 morti è 8 feriti il bilancio delle vittime di una sparatoria avvenuta domenica sera alla moschea di Quebec City, in Canada. Due persone sono state arrestate. Non è noto il movente dell’attacco. E non c’è rivendicazione.
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ATTENTATO MOSCHEA CANADA, 6 MORTI E 8 FERITI
Sarebbero tre le persone che hanno aperto il fuoco nella moschea di Sainte-Foy, intorno alle 8 di ieri sera ora locale. Nella struttura, che ospita il centro islamico della città, erano presenti alcune decine di fedeli impegnati nella preghiera. Dopo l’attacco sul posto sono intervenute pattuglie di polizia e forza speciali e numerose ambulanze.
SPARATORIA MOSCHEA CANADA, PREMIER: «ATTACCO TERRORISTICO»
Il premier canadese Justin Trudeau in un comunicato ha condannato «questo attacco terroristico contro musulmani in un centro di preghiera e accoglienza», sottolineando che i «canadesi di fede musulmana sono un importante parte della nostra società». La polizia ha quindi riferito dell’arresto di due persone per «atto terroristico», non escludendo che una terza persona sia riuscita a fuggire.
Gigantesque déploiement policier devant la Grande mosquée de Québec sur le chemin Saint-Foy. Ambulance vient quitter. #rcqc #mosqueequebec pic.twitter.com/ilD3A7DSnE
— Alexandre Duval (@alexduval88) 30 gennaio 2017
Secondo alcune testimonianze citate da Radio Canada, due uomini sono entrati nel centro culturale islamico e hanno aperto il fuoco contro i fedeli riuniti per la preghiera serale, perlopiù uomini.
SPARATORIA MOSCHEA CANADA, CENTRO DI PREGHIERA GIÀ MINACCIATO
Il Centro culturale islamico di Quebec è noto anche come la grande moschea di Quebec. Era già stato preso di mira a giugno scorso, durante il mese sacro del Ramadan, quando venne lasciata una testa di maiale all’ingresso. L’attacco del 19 gennaio è stato messo a segno dopo che il Canada ha detto di essere pronto ad accogliere musulmani e migranti a fronte delle restrizioni in materia di immigrazione introdotte venerdì scorso dal presidente americano Donald Trump.
(Immagine di Alexandre Duval via Twitter)