L’interrogazione «urgente» su SPQR e la Roma. L’assist a Virginia Raggi
04/05/2017 di Gianmichele Laino
È successo che nel derby di domenica scorsa allo Stadio Olimpico contro la Lazio, la Roma è scesa in campo con la scritta SPQR ben in mostra sulle magliette. Che qualcuno non avesse digerito la cosa era chiaro già in serata, quando la decisione della squadra giallorossa era stata bollata come «strumentale e volta a mostrare al mondo che a Roma esiste solo una squadra di calcio».
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Poi è arrivata la notizia di un’interrogazione «urgente» in consiglio comunale, presentata da Alessandro Onorato (Lista Marchini), Giulio Pelonzi (Pd) e Rachele Mussolini (Lista con Giorgia). Le opposizioni unite per chiedere a Virginia Raggi «se il Campidoglio abbia autorizzato la Roma a riportare la dicitura SPQR sulle maglie da gioco in occasione del derby del 30 aprile».
E il sindaco, sui social, si infuria. Giustamente. Perché presentare un’interrogazione del genere su un’espressione storica che non è un marchio, ma rappresenta esclusivamente la romanità, ha dell’incredibile. «Non sanno come far perdere tempo e denaro e lanciano polemiche surreali ogni giorno – ha scritto Virginia Raggi su Facebook -. Ora è la volta della sigla S.P.Q.R. che potrebbe essere oggetto addirittura di un’interrogazione urgente in Aula».
IL POST DI VIRGINIA RAGGI SU SPQR
LO SFOGO DEL SINDACO: «SPQR APPARTIENE AL MONDO INTERO»
Il sindaco bacchetta le opposizioni colpevoli, a suo dire, di «non studiare le leggi» e di causare, con queste azioni, «spreco di denaro pubblico», evidenziando come «le urgenze siano altre». In ogni caso, il Movimento 5 Stelle ha dichiarato di aver verificato se in passato sia mai stato registrato dal Campidoglio un «marchio figurativo con la scritta SPQR», ma la ricerca ha dato esito negativo.
La Raggi, poi, ha chiuso così: «Faremo noi questa registrazione. Beninteso che la scritta SPQR è e resta patrimonio del mondo».
(FOTO: Matteo Nardone/Pacific Press via ZUMA Wire)