Stadio della Roma, primo atto della conferenza di servizi in Regione. Timida apertura dell’assessore Berdini
20/09/2016 di Giordano Giusti
È tutto in 25 pennette usb il progetto del nuovo Stadio della Roma che arriva oggi, ufficialmente, in Regione Lazio. In realtà il dossier è giunto a via della Pisana qualche giorno fa quando il presidente giallorosso Pallotta ha stretto la mano al presidente Zingaretti dicendosi fiducioso sull’apertura del nuovo impianto per aprile 2019 – poco fa a Sky Sport il patron ha aggiunto «Speriamo di fare i primi lavori a marzo». Oggi però è il giorno del primo atto della Conferenza di Servizi: i proponenti, quindi l’AS Roma, Parsitalia e Eurnova del costruttore Parnasi e la società che si occupa della gestione e del finanziamento del progetto (Stadio TdV SpA) metteranno sul tavolo tutte le carte che, a breve, saranno caricate anche sul sito della Regione. «Saremo garanti della correttezza e della trasparenza delle procedure. Tutto dovrà essere a disposizione e soprattutto pubblico» ci ha tenuto a ribadire Zingaretti.
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Presentati tutti i dettagli, i vari interlocutori – non solo Regione e Comune ma anche Prefettura, i ministeri di Ambiente, Interno, Economia, Sviluppo economico, Lavoro e Salute e poi tra gli altri Acea, Anas, Telecom e Eni, come ben riassume Fernando Magliaro del Tempo – avranno due settimane di tempo per sottoporre eventuali quesiti e sollecitare eventuali documenti. Il 3 novembre è infine convocata la prima sessione della conferenza dei servizi.
In Campidoglio si sta invece giocando un’altra partita. Il faccia a faccia tra Pallotta e il sindaco Raggi è stato sì cordiale, ha lasciato sì soddisfatte entrambe le parti, ma ha solo rinviato il vero nodo (politico, e non tecnico) della questione, ossia la variante urbanistica che dovrà essere votata dal Comune una volta chiusa la Conferenza in Regione (180 giorni di durata massima). La questione verrà ripresa con calma – nel frattempo c’è un assessore al Bilancio da scegliere e il comitato Roma 2024 attende una risposta – e sono previsti altri incontri tra la Roma e il primo cittadino. Intanto però registriamo le parole dell’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini, tra i più critici – e usiamo un eufemismo – dell’impianto che dovrebbe sorgere a Tor di Valle: «Se con la Regione verificheremo che per gli uffici il progetto del nuovo stadio della Roma sta comunque in piedi inizieremo la discussione in Assemblea capitolina chiedendo di approvare la variante urbanistica» – spiega all’Agi – «Ma lo dico con chiarezza: se non ci saranno gli interessi pubblici conclamati per portare avanti questo progetto noi cercheremo, con la società sportiva e non con un atto autoritario, di cercare qualche altra soluzione visto che comunque questo progetto ci sta a cuore». Una timida apertura insomma: basterà?