Strip poker in famiglia: la sorella la ubriaca, il suo compagno la violenta
25/11/2010 di Andrea Mollica
Grazie al diario della ragazzina abusata la madre riesce a far condannare la coppia
Una pulizia primaverile ha svelato l’orrore di un abuso familiare. La storia si è svolta a Salisburgo nell’arco di oltre 6 anni, e si è conclusa recentemente con due condanne in tribunale. Una piccola bambina di 10 anni segue la sorella più grande mentre questa si reca a casa del suo ragazzo. Il pomeriggio è noioso e per passare il tempo la coppia decide di coinvolgere la sorellina in un gioco di coppia, con tanto di abuso sessuale compiuto dall’uomo, all’epoca 35enne, sulla povera bambina. Il fatto rimane un segreto inconfessabile per la piccola di Salisburgo, che riesce a trovare la forza solo per descriverlo nel suo diario. A 6 anni di distanza dal fatto la madre delle due sorelle scopre casualmenteil diario della figlia più piccola in cantina, e sfogliandolo rimane scioccata dal racconto. La mamma chiede conferma dell’accaduto alla ragazza ora 16enne e porta il diario alla polizia, che mette sotto processo la coppia ormai separatasi.
PARTY MALATO – In un sobborgo di Salisburgo, Flachgau, si trovava l’appartamento dell’uomo dove si è svolto l’abuso. Alla presenza della sorellina la coppia decide di giocare una partita a strip poker, accompagnandosi con molto alcol. Ogni mano persa corrisponde ad un indumento indossato in meno, e ad un bicchiere in più. Anche la bambina viene fatta bere, e la sorella più grande le prepara un cocktail di coca cola e vino. Stordita, la piccola viene costretta dall’uomo ad un rapporto orale, mentre la sorella, vedendo la sua resistenza, la invita a non fare la noiosa. Dopo l’abuso la coppia inizia a fare sesso davanti alla piccolina, incapace di reagire dopo lo shock della violenza subita. A distanza di anni l’uomo ha confermato l’accaduto davanti ai magistrati, anche se ha detto all’inizio che era stata la stessa bambina a volere fare una fellatio, una circostanza poi smentita grazie al pressing degli inquirenti, evidentemente scettici.
CONDANNA GRAZIE AL DIARIO– Il tragico fatto viene nascosto nella coscienza della piccola, che lo esterna lizza solo nella scrittura sul suo diario personale. La ragazza, diventata teenager, ha confermato le accuse quando la polizia l’ha interrogata dopo che la madre l’aveva portata dagli inquirenti per raccontare il caso. Ha partecipato alle testimonianze processuali, un comportamento valutato dagli psicologi che l’accompagnavano come segnale positivo per superare il trauma. L’uomo responsabile della violenza è stato condannato a 24 mesi di carcere, mentre alla sorella della vittima, ritenuta anch’essa colpevole per l’accaduto, è stata comminata una pena meno severa, 18 mesi.