Il pretestuoso allarme dei quotidiani sull’aumento degli stupri nel 2017, non confermato dai numeri

“Stupri a go-go” , “La folle estate degli stupri”, “L’emergenza stupri è provocata dall’immigrazione”: quasi tutte le prime pagine dei quotidiani di oggi – non fa eccezione nemmeno il Corriere della Sera – dedicano uno spazio alle violenze sessuali. Il nesso con la cronaca è chiaro: dopo il brutale stupro di Rimini lo scorso week end, i casi si sono susseguiti, ultimo quello dell’81enne violentata a Milano.

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Le violenze sessuali, però, sono davvero un’emergenza di quest’estate, come sembra entrando oggi in un’edicola? La risposta è nei numeri riportati da quegli stessi giornali che lanciano l’allarme e che Giornalettismo aveva pubblicato due giorni fa: nei primi 7 mesi del 2017 le denunce per stupro sono state 2.333, leggermente meno rispetto allo stesso periodo del 2016, quando le segnalazioni alle forze dell’ordine erano state 2.345. I dati sono del Viminale e purtroppo rappresentano solo la punta dell’iceberg del fenomeno. Sono tanti gli stupri che non arrivano all’attenzione di carabinieri e polizia e sono tante le donne che preferiscono non sporgere querela, dissuase dalle lungaggine della giustizia e da un iter penale che le espone a rivivere di continuo il dramma della violenza, come ci ha spiegato la presidente del Telefono Rosa, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli: «Le donne vengono da noi, s’informano, ma spesso non denunciano, anche in caso di stupro, perché si mettono in un iter pesantissimo, che sanno quando inizia e non sanno quando finisce e debbono – ogni volta che c’è il processo – rientrare nel dramma che hanno vissuto».

VIOLENZE SESSUALI, 4 DENUNCIATI SU 10 SONO STRANIERI

L’allarme sugli stupri è stato immediatamente collegato – soprattutto dai giornali di destra – con la propaganda anti migranti. Dopo che è emerso che la duplice violenza di Rimini era stato commessa da quattro maghrebini (ancora ricercati), il Giornale ha ripubblicato i risultati di uno studio svolto dall’istituto di indagini statistiche Demoskopika, che ha rielaborato i dati del Viminale sugli stupri denunciati tra il 2010 e il 2014. Ebbene le percentuali parlano del 39% delle violenze sessuali commesse da stranieri e del 61% ad opera di italiani, su un totale di 22.864 casi di stupro denunciati nel quinquennio. «Tanti, tantissimi, ancora di più se si pensa che i non italiani rappresentano solo l’8 per cento della popolazione», faceva notare il quotidiano.

Giornalettismo ha verificato le percentuali delle violenze sessuali commesse da stranieri (e denunciate, ci preme ricordarlo): trovano conferma anche negli ultimi dati diffusi dal Viminale sui primi 7 mesi del 2017. Sebbene siano in leggero calo rispetto a quelle dello stesso periodo del 2016 (gli stranieri denunciati erano stati 909, contro i 904 di quest’anno) e nonostante invece gli italiani segnalati alle forze dell’ordine siano in aumento (1534 nei primi sette mesi del 2017 contro i 1474 del 2016), le proporzioni restano all’incirca quelle elaborate da Demoskopika: da gennaio a luglio 2017 le persone straniere denunciate per violenza sessuale in Italia sono circa il 37% del totale, contro il 63% degli italiani. Lo scorso anno la percentuale dei connazionali era inferiore di poco più di un punto percentuale.

DUE PRECISAZIONI SUI DATI SUGLI STUPRI

Su questi dati, che – non ci stanchiamo di ricordarlo – sono parziali, perché non contengono l’enorme fetta di sommerso, occorre però fare un paio di precisazioni:

  • Gli stranieri denunciati per violenze sessuali non è detto che siano migranti, come riportato sui titoli di molti giornali di oggi, incluso il Corriere della Sera (“Abusi, il reato che non cala mai. Accusati 904 migranti” è il titolo dell’articolo di Fiorenza Sarzanini). Anzi, a guardare i dati di Demoskopika si direbbe proprio il contrario: tra i denunciati per stupro tra il 2010 e il 2014 il 61% sono italiani, seguono i romeni (responsabili nell’8,6% dei casi), i marocchini (6%), gli albanesi (1,9%) e i tunisini 1,3%.
  • Non dimentichiamo che a subire le violenze sessuali spesso sono donne straniere, nel 30% dei casi tra il 2010 e il 2014. Hanno più del doppio della probabilità di un’italiana a subire uno stupro o un tentato stupro dal proprio partner (capita all’1,1% di loro, contro lo 0,4% delle italiane) e sono più esposte anche alla furia degli sconosciuti (la percentuale per le straniere è del 4,6%, contro il 3,3% delle italiane). Infine – a causa dell’emarginazione e delle barriere linguistiche – hanno più difficoltà a chiedere aiuto, quindi è lecito pensare che in quell’iceberg sommerso rientrino tanti casi di abusi a danno di non italiane.

Foto copertina: ANSA

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