Descrivere i morbosi dettagli degli stupri di Rimini non è informazione

06/09/2017 di Redazione

Gli stupri di Rimini sono un orribile caso di cronaca molto seguiti dall’opinione pubblica. Da giorni i principali media del nostro Paese parlano di questa vicenda. L’arresto di tre dei quattro stupratori è stato convalidato dal gip del tribunale dei minorenni di Bologna Anna Filocami con una motivazione molto pesante: «Dalle dichiarazioni rese dagli indagati in udienza, sono emersi particolari agghiaccianti che attribuiscono ai fatti quasi connotazioni di crudeltà ».

I DETTAGLI DEGLI STUPRI DI RIMINI SU LIBERO E GIORNALE

I dettagli della violenza sessuale subita prima dalla turista polacca e poi dalla transessuale peruviana sono terrificanti. Il Giornale e sopratutto Libero di oggi si concentrano su particolari forniti dalle due violentate che non servono a informare, come rimarca anche il codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica. «Salva l’essenzialità dell’informazione, il giornalista non fornisce notizie o pubblica immagini o fotografie di soggetti coinvolti in fatti di cronaca lesive della dignità della persona, né si sofferma su dettagli di violenza, a meno che ravvisi la rilevanza sociale della notizia o dell’immagine». Dagospia li ha ripresi nella sua apertura che rimarca un dettaglio dal carattere macabro e morboso. Davvero non serve sapere se la transessuale peruviana si sia operata o meno per modificare il proprio apparato genitile, che tipo di penetrazione sia stata effettuata, e altri dettagli orripilanti.

LEGGI ANCHE > GUERLIN BUTUNGU NEGA OGNI ACCUSA SUGLI STUPRI DI RIMINI

Lo stupro è una violenza orribile, e gli aggettivi bestiale, terrificante, orribile, bastano per descrivere il carattere efferato degli stupri di Rimini. Insistere su dettagli così morbosi ci appare come una forma di violenza ulteriore verso le vittime di un simile orrore, che deve esser raccontato e denunciato, ma non con dettagli così umilianti e drammatici per chi li ha subiti.  La solidarietà verso la turista polacca e la transessuale peruviana, oltre che per l’amico della prima vittima della violenza suggerisce rispetto verso di loro. Allo stesso modo con cui non si diffondono le cruente immagini che mostrano il sangue e le ferite mortali delle vittime delle guerre, degli attentati terroristi o degli incidenti stradali, non si dovrebbero fornire dettagli quasi pornografici su stupri e violenze di natura sessuale.

Foto copertina: ANSA

Share this article