La superbomba Usa in Afghanistan ha ucciso almeno 94 militanti Isis
15/04/2017 di Redazione
È salito a 94 il bilancio delle vittime della superbomba GBU-43 sganciata giovedì sera dagli Stati Uniti in Afghanistan. A rendere noto il numero dei militanti Isis morti nella provincia orientale di Nangarhar per il lancio dell’ordigno (conosciuto come Moab, ‘Massive Ordnance Air Blast bomb’, acronimo interpretato come ‘Mother Of All Bombs’, ‘Madre di tutte le bombe) è stato oggi l’ufficio stampa del governo provinciale.
LEGGI ANCHE > La Corea del Nord avverte gli Usa: «Siamo pronti a una guerra nucleare»
SUPERBOMBA USA IN AFGHANISTAN
Fra le vittime vi sarebbero anche quattro comandanti dell’organizzazione guidata dal califfo Abu Bakr al-Baghdadi, ed i cui nomi – come precisa un comunicato – sarebbero «Hamza Abubakar, Hamid, Muhammad Ibrani e Walaykin, fratello di Hazeez Saeed». La potentissima bomba non nucleare GBU-43 ‘Moab’ è stata sganciata dagli Usa per la prima volta, con l’obiettivo di colpire un sistema di tunnel dell’Isis. Si tratta del più potente ordigno non nucleare mai lanciato.
Lo sgancio della superbomba Moab in Afghanistan va certamente interpretato come un avvertimento alla Corea del Nord in un periodo di crescenti tensioni, come dimostrazione da parte degli Usa della propria potenza militare. «Siamo pronti anche a una guerra nucleare è stata la risposta di Pyongyang. «Risponderemo a una guerra totale con una guerra totale, e a una guerra nucleare con il nostro stile di un attacco nucleare», ha dichiarato Choe Ryong-hae, il secondo più potente ufficiale del regime.
(Foto da archivio Ansa. Credit: Department Of Defense / CNP via ZUMA Wire)