Terremoto Amatrice, tra i residenti scoppia la psicosi degli sciacalli
31/08/2016 di Redazione
La preoccupazione per la presenza di sciacalli tra le macerie di Amatrice, il comune in provincia di Rieti devastato dal terremoto della notte tra il 24 e il 25 agosto, si è pian piano trasformata in una psicosi. I timori di ladri tra le stradine del centro pronti ad entrare nelle case disabitate per rubare oggetti preziosi sono diventati sempre più forti, al punto che gli abitanti, soprattutto nelle frazioni più isolate, hanno organizzato delle ronde di sorveglianza. A raccontarlo è un reportage del Messaggero a firma di Renato Pezzini:
La paura degli sciacalli nei primi giorni era un tenue ronzio che disturbava appena l’angoscia della distruzione e le incertezze sul futuro. Poi via via è diventato una preoccupazione prepotente, e ora è una psicosi collettiva, soprattutto nelle frazioni più lontane o nei paesi ai margini del cratere sismico, fuori dal circuito degli aiuti, distanti dalle rotte dove transitano a ritmo continuo i mezzi di soccorso o le camionette di carabinieri e polizia. Del resto è intollerabile che qualcuno cerchi di lucrare sulle disgrazie altrui: in questa situazione è più intollerabile che mai. Quando i muri hanno cominciato a tremare, mercoledì scorso, chi ce l’ha fatta a sfuggire allamorte non ha preso nulla con sé. Gioielli, telefonini, piccoli oggetti di valore sono rimasti nelle case. Ora il timore è che i predatori vogliano profittare del caos per impossessarsene.
LEGGI ANCHE: Rieti, il grande spreco di fondi dopo i terremoti del ’97 e del 2009
TERREMOTO AMATRICE, PAURA DEGLI SCIACALLI E NOTIZIE INFONDATE
Alcuni abitanti delle frazioni di Amatrice avrebbero anche rinunciato ad andare ai funerali dei concittadini scomparsi. La paura degli sciacalli è tale che cominciano a circolare anche storie inventate:
A San Tomasso, sul costone che dall’alto domina la valle di Amatrice, raccontano di due «maledetti» che entravano nelle case vestiti da vigili del fuoco: «Li hanno presi e gli hanno dato una corcata di botte». Nelle case sparse intorno ad Accumoli si narra la storia di uno sciacallo che s’era camuffato da frate francescano, con la scusa di portare conforto spirituale alle vittime del terremoto rovistava nei cassetti delle abitazioni abbandonate. Polizia e carabinieri assicurano che sono solo leggende metropolitane. Ma nei conciliaboli notturni intorno ai fuochi di chi ha scelto di rimanere comunque vicino a casa le leggende sono già diventate certezze incrollabili.
TERREMOTO AMATRICE, TESORO SOTTO I LETTI
Ma di cosa vanno a caccia gli sciacalli? Sul Tempo si racconta che gli amatriciani nascondono un vero e proprio tesoro sotto i letti: gioielli, contati e armi da caccia nascosti nei materassi e ai piedi degli alberi. Scrive Andrea Ossino:
Sotto ai materassi, nelle cantine, interrati all’ombra di un albero di mele o nascosti in un armadio. Molti amatriciani, così come le persone che abitano nelle 69 frazioni che circondano la città simbolo del disastro, non si fidavano troppo delle banche. Neanche di quell’unico edificio, istituto di credito, rimasto in piedi sul corso del paese: la Banca dell’Etruria e del Lazio, crollata economicamente in tutta la nazione ma ben solida strutturalmente qui ad Amatrice. Così sono in molti ad aver nascosto tra le abitazioni private i propri averi, i soldi, i gioielli o le armi utilizzate dai cacciatori locali. Le stesse abitazioni crollate quando quel tuono proveniente dal sottosuolo ha fatto tremare la terra facendo implodere interi paesi. Si tratta di un vero e proprio tesoro nascosto. Un bottino sicuramente a 6 zeri e capace di far gola agli sciacalli del dramma. Sono già diversi i casi di persone che dopo aver appreso la notizia del sisma comodamente seduti sul divano delle loro case, si sono messi in viaggio raggiungendo le zone colpite dal terremoto per depredarle, per rubare quel tesoro che nella mente della gente non costituisce solo un bene economico, ma anche affettivo.
(Foto di copertina: ANSA/ UGO LUCIO BORGA – CORPO VALDOSTANO DEI VIGILI DEL FUOCO)