“Il terremoto durerà ancora a lungo”

SCIAME SISMICO – Perché altri terremoti sarebbero pronti a verificarsi.

 

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Così sul Corriere della Sera.

Oggi la valutazione espressa dai geofisici dell’Ingv tende a vedere l’evento di ieri come espressione della norma. «Nessuna sorpresa—notaWarner Marzocchi —. Che si potesse verificare un altro terremoto intorno a sei gradi di magnitudo era stato detto sin dal primo giorno. Rientrava nelle probabilità possibili». «E non si può escludere che altri se ne possano manifestare nei prossimi giorni o settimane — aggiunge Antonio Piersanti —. Sono terremoti a grappolo, come li chiamiamo. Il primo evento genera delle perturbazioni nel sottosuolo da cui nascono a l t r i movimenti tellurici la cui periodicità non è né prevedibile né sempre uguale». Quello che accade nelle profondità non è, purtroppo, facilmente comprensibile e non è detto che le nuove scosse siano sempre inferiori alla prima. «Ci possono essere delle repliche anche più forti—precisa Alessandro Amato— e potrei farle un lungo elenco. Ad esempio nel terremoto del Friuli nel 1976 dopo la prima scossa di maggio ne è seguita un’altra in settembre; nel 1984 in Val Comino nel Parco Nazionale d’Abruzzo i due sismi del 7 e dell’11 maggio erano connessi, di nuovo nel 1997 in Umbria e Marche abbiamo il terremoto di Colfiorito, come è rimasto noto, con la basilica di Assisi gravemente colpita.

Quella della Pianura Padana occidentale è una situazione che i sismologi e i geologi stanno tenendo sotto controllo da molto, molto tempo. Secondo alcuni la corrente pratica di lettura delle mappe sismiche non riesce ad essere d’aiuto nella previsione dei terremoti.

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