“Tra padre e figlia il sesso era consenziente”
22/12/2011 di Redazione
Il magistrato del caso di Adolf B. spiega perchè non ha condannato per stupro il genitore responsabile di molestie durate più di 30 anni
Un padre che fa sesso con la figlia cinquecento volte nell’arco di più di trent’anni commette un crimine orribile. Eppure Adolf B., il pensionato bavarese responsabili di tali disgustose violenze nei confronti della sua primogenita Renate, èstato condannato a soli 32 mesi di prigione. Neanche tre anni, dunque. Una pena così lieve che ha shoccato l’intera Germania. Il giudice che ha scritto quella sentenza parla a Bild per spiegare i motivi della decisione.
TROPPE CONTRADDIZIONI – Günther Heydner, il giudice responsabile del processo di Aldolf B., spiega al più diffuso quotidiano tedesco perché un padre dal comportamento così disgustoso ha preso solo 2 anni e 8 mesi di detenzione. “C’erano testimonianze contro testimonianze di segno opposto. Questo è decisivo, nella valutazione dei fatti esaminati a processo: la testimone è coerente o si contraddice?”. Uno delle principali contraddizioni nelle quali è caduta Renate B. è stato il racconto della sua prima volta. “Di solito, rimarca il giudice Heydner, le vittime si ricordano molto bene delle loro esperienze più significative. Invece quando parlava del primo rapporto con il padre la testimone si contraddiceva: una volta il padre l’ha aggredita di sorpresa, un’alta volta l’ha gettata sul letto, oppure la madre c’era o scompariva a seconda della testimonianza.” Con un simile comportamento, rimarca il giudice, provare una violenza non è possibile.
SCONTO DI PENA – Dopo le prime violenze, per Heydner tra padre e figlia si è insinuato una sorta di accordo consensuale quando si verificavano gli abusi. Inoltre, il ruolo di vittima di Renate B. è stato messo in discussione anche perché la denuncia contro il padre è scattata solo dopo che lei ha saputo di non essere l’unica erede della casa dei genitori. “Per questo rimanevano solo dieci casi di incesto che non erano prescritti, e il massimo della pena per questo reato è tre anni”. Lo sconto di pena ricevuto da Adolf B. è dipeso dal fatto di aver confessato il reato, così come di essere sostanzialmente incensurato. La sentenza però non è definitiva. L’avvocato della figlia ha presentato ricorso, e in ultima istanza sarà il tribunale federale a decidere sulla giusta pena per il padre che ha fatto sesso con la figlia per oltre 30 anni.