Trattati di Roma, cosa sono e perché si festeggia il loro anniversario
24/03/2017 di Andrea Mollica
I trattati di Roma sono due trattati internazionali che hanno istituto la Comunità economica europea (Tcce) e la Comunità europea dell’energia atomica (Tceea). Sono stati firmati il 25 marzo del 1957, e rimangono ancora in vigore nell’ordinamento dei 28 – 27 con il Regno Unito in uscita – Paesi membri dell’UE, benché in forma modificata in quanto emendanti nel corso dei decenni. I trattati di Roma compiono 60 anni, e per celebrare l’anniversario è stato convocato un Consiglio europeo informale nella capitale italiana per rievocare un momento fondamentale per l’unificazione del Vecchio Continente. Il 25 marzo del 1957 i ministri degli Esteri di 6 Stati europei, la Repubblica federale di Germania, allora rappresentante della parte occidentale della Nazione uscita sconfitta dalla II guerra mondiale e poi divisa in due dalle potenze vincitrici del conflitto, la Francia, l’Italia, i Paesi Bassi, il Belgio e il Lussemburgo si erano riuniti a Roma per firmare due atti normativi, il trattato che istituisce la Comunità economica europea, Cee, e il trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica, Ceea o Euratom, entrati in vigore a partire dal primo gennaio del 1958.
Trattato di roma 1957 testo originale
I due trattati di Roma sono stati firmati dagli stessi Paesi, i 6 Stati fondatori, che avevano già firmato il trattato che istituisce la Comunità europea del carbone e dell’acciaio, la Ceca, fondata con il trattato di Parigi del 1951. Ecco i primi tre articoli del Tcee.
ARTICOLO 1 Con il presente Trattato, le ALTE PARTI CONTRAENTI istituiscono tra Loro una COMUNITÀ ECONOMICA EUROPEA. ARTICOLO 2 La Comunità ha il compito di promuovere, mediante l’instaurazione di un mercato comune e il graduale ravvicinamento delle politiche economiche degli Stati membri, uno sviluppo armonioso delle attività economiche nell’insieme della Comunità, un’espansione continua ed equilibrata, una stabilità accresciuta, un miglioramento sempre più rapido del tenore di vita e più strette relazioni fra gli Stati che ad essa partecipano. ARTICOLO S Ai lini enunciati all’articolo precedente, l’azione della Comunità importa, alle condizioni e secondo il ritmo previsto dal presente Trattato: a) l’abolizione fra gli Stati membri dei dazi doganali e delle restrizioni quantitative all’entrata e all’uscita delle merci, come pure di tutte le altre misure di effetto equivalente, 6) l’istituzione di una tariffa doganale comune e di una politica commerciale comune nei confronti degli Stati terzi, e) l’eliminazione fra gli Stati membri degli ostacoli alla libera circolazione delle persone, dei servizi e dei capitali, <1) l’instaurazione di una politica comune nel settore dell’agricoltura, e) l’instaurazione di una politica comune nel settore dei trasporti, ƒ) la creazione di un regime inteso a garantire che la concorrenza non sia falsata nel mercato comune, — 15 — g) l’applicazione di procedure che permettano di coordinare le politiche economiche degli Stati membri e di ovviare agli squilibri nelle loro bilance dei pagamenti, ft) il ravvicinamento delle legislazioni nazionali nella misura necessaria al funzionamento del mercato comune, ) la creazione di un Fondo sociale europeo, allo scopo di migliorare le possibilità di occupazione dei lavoratori e di contribuire al miglioramento del loro tenore di vita, j) l’istituzione di una Banca europea per gU investimenti, destinata a facilitare l’espansione economica della Comunità mediante la creazione di nuove risorse, k) l’associazione dei paesi e territori d’oltremare, intesa ad incrementare gli scambi e proseguire in comune nello sforzo di sviluppo economico e sociale.
I testi erano simili, perché le Nazioni cedevano parte della loro sovranità, creando nuove istituzioni, per gestire politiche comuni e unificare i mercati. Una importante differenza era però rappresentata dalla durata illimitata dei trattati: Ceca era stata stipulata per non essere più vigore dopo 50 anni. Una norma unica per il diritto internazionale, che evidenziava un valore quasi costituzionale di questi atti. Tra i trattati di Roma il più significativo, e il più ambizioso, era quello che istituiva la Comunità economica europea. Non erano più le materie prime come carbone, acciaio, o lo sviluppo dell’energia nucleare, l’oggetto dell’unificazione: l’obiettivo era la creazione di un mercato comune a tutti i 6 Paesi.
Trattati di roma 60 anniversario
Il trattato che istituisce la Comunità economica europea crea uno mercato comune dove gli Stati aderenti accettano di allineare le loro politiche economiche, uno spazio economico basato sulla libera concorrenza tra le imprese, con regole comuni per lo scambio di servizi e prodotti, l’abolizione delle quote e dei dazi sulle importazioni, e un’unione doganale con l’adozione di un’unica tariffa per le merci importate dall’esterno. Il Tcce crea istituzioni comuni, la Commissione, il Consiglio dei Ministri, l’assemblea parlamentare e la Corte di Giustizia, che poi diventeranno uniche tra le tre comunità europee – economica, Ceca ed Euratom – con il trattato di fusione del 1967. Con il Tcee prendono avvio le politiche comuni in materia di agricoltura, commercio e trasporti, prevedendo la possibilità di altre politiche congiunte tra i 6 Paesi firmatari in caso di necessità.
Trattati di roma anniversario
Il trattato che istituisce la Comunità economica europea è la base giuridica su cui si è edificata l’intera costruzione dell’Europa unita. Nel 1992 il Tcce è diventato Tce, ovvero il Trattato che istituisce la Comunità europea, dopo l’entrata in vigore delle modifiche apportate dal Trattato di Maastricht che ha istituito l’Unione europea, mentre nel 2009 si è trasformato nel Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue). Il 25 marzo del 2017 i 27 capi di stato e di governo dei Paesi membri dell’UE – Regno Unito escluso, visto che a breve attiverà la procedura per uscire – così come i presidenti delle istituzioni comunitarie si ritroveranno a Roma nella sala del Campidoglio dove sono stati firmati i Trattati di Roma.
25 marzo 2017 Roma
Come spiegato dalla lettera di invito mandata dal presidente del Consiglio europeo, il polacco Donald Tusk, in occasione del 60esimo anniversario i leader europei celebreranno insieme la firma dei Trattati di Roma, riflettendo sui risultati conseguiti dal 1957 a oggi, riaffermando la loor unità, i loro comuni interessi e valori, così come valutando le sfide presenti e le priorità da fissare per i prossimi 10 anni. Questi punti saranno alla base della Dichiarazione di Roma, un documento politico che dovrebbe costituire una base per il rilancio dell’Unione europea dopo la Brexit. La bozza della Dichiarazione di Roma è stata però criticata da alcuni Paesi. La Grecia di Alexi Tsipras, che ha comunque garantito la sua firma, ha richiesto una più esplicita difesa del modello sociale europeo, in particolare sulla contrattazione collettiva, mentre la Polonia di Beata Szydlo ha dichiarato la sua ferma contrarietà a qualsiasi riferimento all’Europa a più velocità. Secondo le indiscrezioni di Reuters la Dichiarazione di Roma sarà lunga circa 1000 parole, e ribadirà come l’Europa unita sia il destino comune dei 27 Paesi membri dell’UE. Foto copertina: ANSA / MINISTERO INTERN