Michael Flynn si dimette, primo addio nell’amministrazione Trump
14/02/2017 di Redazione
Michael Flynn, ex generale e consigliere per la Sicurezza nazionale del presidente Donald Trump, si è dimesso. La bugia sui suoi rapporti con la Russia, e la probabile infrazione del Logan Act, una norma che vieta a ogni privato cittadino di trattare per conto degli Stati Uniti con un governo straniero, hanno provocato l’addio del primo esponente di spicco della nuova amministrazione federale. Flynn è un ex generale, ritiratosi dalla carriera militare dopo 33 anni di servizio nell’esercito americano, che durante le presidenziali 2016 si è schierato con i Repubblicani. L’ormai ex consigliere per la Sicurezza nazionale di Trump è stato in lizza anche per diventare candidato alla vicepresidenza, prima di esser preferito a Mike Pence. Michael Flynn si è dimesso per una telefonata, effettuata quando il presidente degli Stati Uniti era ancora Barack Obama, con l’ambasciatore russo. Ecco una parte del testo della lettera in cui ha ufficializzato le sue dimissioni.
Sfortunatamente, a causa del ritmo degli eventi, ho inavvertitamente fornito al vice presidente e ad altri informazioni incomplete riguardanti le mie telefonate con l’ambasciatore russo a Washington. Rimetto il mio incarico, onorato di aver servito la nostra nazione ed il popolo americano in modo così illustre
In quel colloquio Flynn aveva discusso delle sanzioni contro Mosca, proprio nelle ore in cui il presidente decideva di adottare nuove misure contro la Russia per la sua influenza nelle elezioni del 2016. Flynn aveva prima mentito sul colloquio, mettendo in imbarazzo anche il vicepresidente Penn, costretto a dichiarare il falso sulla telefonata all’ambasciatore proprio per la menzogna racconta dal consigliere per la Sicurezza nazionale. Tra i nomi dei possibili sostituti il favorito sembra David Petraeus, noto per aver guidato la missione in Iraq nella parte conclusiva dell’amministrazione Bush.
Foto copertina: Olivier Douliery/ABACAPRESS.COM