L’alleanza tra Trump e cardinali conservatori contro papa Francesco
07/02/2017 di Redazione
Donald Trump contro Papa Francesco. Potrebbe essere il filo che unisce la storia dei prossimi anni, con il pontefice fermo sostenitore della solidarietà, dell’accoglienza e della tolleranza, e il presidente degli Stati Uniti, il tradizionale leader dell’Occidente liberale, a praticare valori distanti se non opposti. La lotta al pontificato troppo progressista di Bergoglio potrebbe trovare più di una sponda in Vaticano se l’amministrazione Trump decidesse di condurla. Lo racconta una analisi del New York Times dedicata a Steve Bannon, il consulente più importante del presidente americano. Bannon è un cattolico conservatore, e sin dalla sua direzione di Breitbart News ha coltivato rapporti sempre più stretti con le gerarchie ecclesiastiche. Il New York Times rivela che poco tempo fa, prima di impegnarsi politicamente al fianco di Donald Trump, Bannon si era incontrato con il cardinale statunitense Raymond Burke. Burke è da tempo uno dei punti di riferimento della silenziosa ma attiva battaglia della Chiesa conservatrice contro il pontificato di Jorge Bergoglio. Un conflitto acceso, come dimostrato da quanto avvenuto sull’Ordine dei Cavalieri di Malta.
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Il New York Times evidenzia come alla parte delle gerarchie ecclesiastiche avverse a Francesco la relazione tra Bannon e Burke, che potrebbe rendere stretto il rapporto con l’amministrazione Trump, sia guardata con particolare interesse. Il nuovo presidente degli Stati Uniti condivide con questa parte del mondo cattolico i timori per l’eccessiva accondiscendenza del pontefice verso l’Islam, e la difesa intransigente dei valori cattolici. In particolare quelli relativi alla morale cattolica, come la lotta all’aborto, che Trump ha dichiarato di voler difendere nelle sue nomine giudiziarie.