Turchia: su El Mundo il video porno di Deniz Baykal
13/05/2010 di Teresa Scherillo
Il governo turco minaccia di bloccare l’accesso al sito web del quotidiano spagnolo all’interno del paese se non verrà subito rimosso il filmato pubblicato martedì scorso, che mostra un incontro sessuale del leader dell’opposizione.
“Suo marito, Can Baytok, consegna Nesrin nelle grinfie di Baykal per farla diventare ministro“, si legge nel video della durata di 30 minuti pubblicato sul sito habervaktim.com. In esso, nonostante la bassa qualità delle immagini, si vedono chiaramente nudi il leader dell’opposizione turca, Deniz Baykal e la sua ex segretaria (ora deputata) Nesrin Baytok. A seguito di questo scandalo, il malconcio Baykal, 71 anni, ha rassegnato le dimissioni dopo l’incontro con lo stato maggiore del suo partito, il CHP kemalista.
COMPLOTTO! – “Questa non è solo una registrazione, ma un complotto. Non voglio far sì che qualcuno ci speculi. Se il prezzo è quello di lasciare il partito, lo affronterò“, ha spiegato Baykal. Il video coincide con un presunto tentativo di assassinio messo a punto dal suo rivale politico, Mustafa Sarigul. Secondo il segretario generale del CHP, Önder Sav, Sarigul avrebbe pagato circa 500.000 euro un mercenario per assassinare Baykal durante la sua visita a Bruxelles il 13 aprile. Finora, la polizia di Istanbul ha solo confermato di aver ricevuto una e-mail anonima di segnalazione sul presunto tentativo il 15 aprile, mentre Sarigul ha replicato che “Sav ha bisogno di andare da uno psichiatra“.
MANOVRE INTERNE? – Questa domenica quasi tutti i giornali turchi hanno criticato Baykal per lo scandalo e la presunta “manovra deterrente”. Così, il quotidiano ‘Habertürk’ ha titolato “Uno scandalo perfetto”, con una caricatura di Baykal e Baytok a letto e un editoriale in cui si sottolineavano tre punti: Baykal deve dimettersi, il video è stato girato per volere del CHP e i servizi segreti turchi hanno svolto un importante ruolo nello scandalo.Conoscendo i fatti, il primo ministro Erdogan ha chiesto al servizio di intelligence turca (MIT) di indagare da dove viene il video e ha ordinato ai suoi compagni dell’ AKP di non discutere i fatti. Baykal è il leader del CHP kemalista dal 1992 ed è stato un ministro in vari governi. Tuttavia, non ha mai vinto le elezioni. Il quotidiano “Zaman”, vicino all’ AKP, ipotizza che il video sia stato pubblicato per volere del CHP per farlo fuori prima del Congresso generale del 22 maggio, quando sarebbe stato eletto candidato per le elezioni del 2011.
LE MINACCE – Il primo avvertimento è arrivato nella redazione di ElMundo già mercoledì scorso. Una lettera firmata dall’Autorità per l’Informazione e le Comunicazioni, un ente che riferisce al Presidente per le Comunicazioni del governo turco minacciava il blocco imminente del sito spagnolo. “Poiché stiamo ricevendo molte lamentele per quanto riguarda la direzione [della notizia in questione] e posto che questi contenuti Internet sono vietati in Turchia, vi preghiamo di eliminarlo entro un’ora o il vostro sito sarà immediatamente bloccato in Turchia “, si legge nella lettera. Ma nonostante la minaccia, il termine è scaduto senza interruzione di accesso al sito. Tuttavia, dopo qualche giorno, un funzionario di quella Autorità ha chiamato il giornale per ripetere l’ultimatum. “Il video che hostate è una violazione della vita privata del leader di uno dei nostri partiti politici. Questa è una violazione della legge 5.651“, ha dichiarato Mutlut Cerit, funzionario della Presidenza delle Telecomunicazioni a ElMundo.
MOSTRATE OSCENITA’ – La legge, adottata dal parlamento turco nel 2007, disciplina i contenuti sul web per evitare che i siti vengano utilizzati per facilitare una varietà di reati, tra cui il traffico di droga, la prostituzione e gli insulti alla memoria del fondatore della Repubblica Mustafa Kemal Ataturk. Secondo la legge turca, l’accesso a un sito web può essere bloccato dalla decisione di un giudice o di un decreto del Consiglio delle Telecomunicazioni. Secondo il funzionario, il video con le notizie viola la legge, mostrando “oscenità”. Nella classifica di Reporters Sans Frontières, la Turchia occupa la 122esima posizione su 175 paesi per la libertà di stampa. Nella classifica dello scorso anno era nella posizione 102, ma ha perso ulteriormente posizioni. 40 giornalisti sono attualmente detenuti in Turchia, secondo l’Unione Giornalisti della Turchia. 2.601 siti sono stati chiusi negli ultimi due anni compresi Myspace e Youtube. Secondo Fran Martinez, corrispondente di ElMundo da Istambul e autore dell’articolo in questione, “il video è stato vietato in Turchia perché c’è un’indagine in corso e viola il diritto alla privacy del signor Baykal“.