Turchia, un paziente psichiatrico armato (ex poliziotto) minaccia il uccidersi: nessun ostaggio
01/02/2017 di Redazione
Momenti di paura mercoledì mattina all’ospedale Cerrahpasa di Istanbul, in Turchia, dove un paziente psichiatrico inizialmente armato, un ex poliziotto in cura da alcuni anni, si è barricato minacciando il suicidio. Dopo l’allarme la polizia turca è subito intervenuta sul posto per evitare un folle gesto. È poi cominciata una trattativa da parte dei negoziatori della polizia per convincere l’uomo a riconsegnare l’arma e abbandonare l’intento suicida.
Inizialmente i media turchi avevano dato notizia di una presa di ostaggi. Secondo quanto riferito nella tarda mattinata il paziente psichiatrico armato avrebbe bloccato alcuni medici o infermieri mettendo a rischio la loro vita. A smentire questo tipo di informazioni è stato il capo medico Zekayi Kutlubay, responsabile di psichiatria.
Kutlubay ha riferito che il personale è stato evacuato dal reparto e l’uomo è stato disarmato dai poliziotti «È solo nella stanza, non c’è alcuna presa di ostaggi. Dio volendo lo convinceremo…», ha detto Kutlubay spiegando che l’agente di polizia è in cura psichiatrica da due anni. «L’arma non è la sua, ma sfortunatamente aveva un’arma con sé», ha detto ancora Kutlubay ai giornalisti assiepati all’esterno del Carrahppasa
TURCHIA, NESSUNA PRESA OSTAGGI OSPEDALE ISTANBUL
L’ospedale si trova nella parte europea della città di Istanbul. Dopo l’allarme la struttura è stata circondata ed evacuata e la polizia ha subito cominciato la trattativa con l’uomo armato.
Sono stati ufficiali di polizia i primi a riferire di aver cominciato la trattative con un uomo armato che minacciava di uccidere se stesso ed altre persone. Dall’ospedale Cerrahpasa sono stati fatti poi uscire sia pazienti che personale sanitario.
L’ennesimo allarme arriva in un momento di altissima tensione a Istanbul e in tutta la Turchia a causa dei recenti attacchi in aree affollate, tra cui l’assalto della notte di Capodanno alla discoteca Reina sul Bosforo (che ha causato la morte di 39 persone).
(Immagine da Google Maps)