Tutti gli uomini (e le donne) di Roberto Maroni

05/09/2013 di Maghdi Abo Abia

I MUSICISTI POLITICI – Il Fatto Quotidiano poi ci parla di Giovanni Daverio, direttore generale dell’assessorato alla famiglia della Regione Lombardia e già direttore generale dell’Asl di Varese. Come spiega il sito istituzionale, Daverio vanta «una lunga esperienza di lavoro nell’area del welfare con ruoli di direzione in diverse Istituzioni locali e nazionali». Incidentalmente Daverio è anche un musicista della band “Distretto 51”, quella di Maroni. Un rapporto forte, nato nel 1981 e che ha visto l’impiego di Daverio anche nel corso della reggenza di Maroni al ministero del Welfare. Un altro membro della band, il chitarrista Giuseppe Rossi, è oggi a capo del polo ospedaliero di Lodi. Ed ecco che il “gruppo sanità Varese”, come viene chiamato dal Fatto, si è trovato, insieme al gruppo sanità Milano, la gestione del servizio sanitario regionale, dal valore di 23,3 miliardi di euro.

tutti gli uomini e le donne di roberto maroni

LA CONSULENZA DI DARIO GALLI – Ed ancora. Repubblica il 27 luglio 2013 ci riferisce della nomina di Dario Galli, ex presidente leghista della provincia di Varese, a presidente per lo sviluppo di «di progetti speciali a livello macroregionale». Il tutto, come riferisce il gruppo consiliare lombardo del Pd, ad un costo di 50 mila euro. Alessandro Alfieri ha voluto dare una sua lettura della questione: «Sembra che per lo sviluppo dell’improbabile macroregione occorra un superconsulente. O forse, più probabilmente, Maroni ha voluto risarcire l’ eclettico Galli, evidentemente esperto di aerei come di architettura istituzionale, per una mancata nomina ad assessore». Dal canto suo lo staff di Maroni ha replicato spiegando che la Regione ha facoltà di nominare fino a cinque consulenti per progetti “prioritari” e che il compenso di 50 mila euro è stato ridotto della metà rispetto a quello che puo’ raggiungere, ovvero 150 mila euro.

PATRIZIA CARRARINI ED IL CONTRATTO DA DIRIGENTE – Bontà sua, quindi? Chissà. Ed a proposito di soldi, il Fatto Quotidiano ci parla anche di Andrea Gibelli, direttore generale della Presidenza e segretario generale in Regione anche se, a quanto pare, sarebbe privo di esperienze in ambito amministrativo. Il tutto al costo di 363.186 mila euro l’anno. Ed ora torniamo alle accuse di Marcora. Davide Vecchi sul Fatto Quotidiano fa il nome di Patrizia Carrarini, ragazza a cui venne affidata la comunicazione elettorale di Maroni e che ideò lo slogan “La Lombardia in testa” e che dopo la vittoria è stata assunta proprio in Regione. Meritocrazia? A prima vista si. Poi si scopre che la ragazza è stata posizionata a capo della comunicazione, con un contratto da dirigente, da Isabella Votino, della quale scrivemmo, nei mesi scorsi, che si sarebbe presa la Lega dopo essere stata la “badante” di Maroni.

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MARITO & MOGLIE – Una nuova Rosi Mauro, quindi? Nel dubbio sembra che la sezione “media” del Partito sia in mano sua. L’Inkiesta la chiama addirittura “La Zarina”. Una donna che praticamente ha in mano tutto, visto che Maroni di lei ebbe a dire: «Di lei mi fido ciecamente, mi dà dei consigli, a volte non li ascolto, ma poi ha sempre ragione lei». Ed avrà avuto ragione anche nell’insediamento di Giacomo Ciriello, 35 anni di Benevento come la Votino, nata a Montesarchio, e diventato capo della segreteria del governatore. E poi c’è un amico della coppia Votino – Maroni. Parliamo di Domenico Aiello, legale di fiducia del leader di quelli che sono stati i “barbari sognanti” e marito di Anna Tavano, oggi direttore generale dell’assessoato Infrastrutture.

LA FINE DI NADIA DAGRADA – La presenza di Maroni rappresenta quindi un qualcosa di utile per qualcuno. Prendiamo ad esempio Dario Galli. Già deputato per due legislature, dovette lasciare spazio all’astro nascente della politica varesina, ovvero quel Marco Reguzzoni che venne poi bistrattato da Maroni con parole quasi canzonatorie («ma come si fa ad essere invidiosi di uno di Busto Arsizio?»). Galli divenne presidente della provincia di Varese e poi fece il grande salto entrando nel CdA di Finmeccanica. Non è andata bene invece a Nadia Dagrada, intercettata con Belsito in relazione ai fondi a disposizione della famiglia Bossi e trasferita per questo a Reggio Emilia anche se vive coi genitori a Milano.

Roberto Maroni con Isabella Votino
Roberto Maroni con Isabella Votino

UNA VERA DISCONTINUITÀ? – Per concludere torniamo alle parole di Stefano Carugo: «Maroni non può governare la Regione come se fosse via Bellerio». Intendiamoci. La politica non è certamente limpida e spesso è necessario mantenere in vita un’importante rete di conoscenze se si vuole restare a galla. E’ altrettanto vero che ad ogni elezione i vincitori scelgono i propri collaboratori. Succede anche negli Usa con il Plumbook, ovvero il libro stampato dopo ogni elezione presidenziale che illustra quali sono le posizioni vacanti. Tuttavia fa specie notare come certe nomine siano legate al Presidente. Maroni auspicava una discontinuità rispetto al passato. Al momento invece l’unico gesto davvero discontinuo sembra quello di Giancarlo Abelli. E’ vero, questa è la politica, bellezza. Ma la perplessità resta. (Photocredit Lapresse)

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