Unioni civili, l’ora delle ultime mediazioni. Incognita numeri al Senato
08/01/2016 di Redazione
Unioni civili, è l’ora delle ultime mediazioni. Di fronte all’intransigenza del Nuovo centrodestra e dei centristi sulla stepchild adoption, così come le resistenze dei senatori cattolici dem che puntano a sostituire l’adozione del figlio del partner con l’affido rafforzato, Renzi è pronto a incontrare la ministra Boschi e i capigruppo alla Camera e al Senato, Rosato e Zanda, per fare il punto sui numeri nel partito e nella maggioranza. L’imperativo è incassare la legge Cirinnà, almeno il suo testo base. Sulle sfumature e sulle adozioni, invece, ci sarà libertà di coscienza da parte del premier. E, a scrutinio segreto, c’è chi è pronto ad affossare la step child adoption. Il premier intende evitare fratture tra le forze della maggioranza: se i voti di Sel e M5S dovessero arrivare, meglio che siano aggiuntivi. Ma non alternativi a quelli di Area popolare e dell’universo centrista.
Tradotto, si cerca una mediazione, come spiega anche il Corriere della Sera, per evitare strappi. Senza dimenticare come alla questione si leghi anche il rinnovo delle presidenze delle commissioni al Senato (il 20 gennaio, dnr) e del minirimpasto di governo, con il Ministero degli Affari regionali ancora da assegnare:
Potrebbe servire anche a invogliare l’Ncd, o almeno una parte, a votare il testo che Renzi vuole portare a casa. Renato Schifani ieri usava nei confronti dell’affido rafforzato toni diversi da quelli ultimativi di Alfano. E c’è chi sussurra che altri lo seguirebbero attirati da un possibile posto nel prossimo minirimpasto di governo. I numeri reali del consenso non li conosce nessuno. Gaetano Quagliariello (Idea), a Corriere Live parla di «legge ipocrita e scritta male che incentiva l’utero in affitto (un’offesa alle donne). E discrimina le coppie eterosessuali che per adottare un bambino aspettano anni». Intanto si prepara la controffensiva. Oggi la Cei si riunirà e affronterà la questione: «Il tema è caldo, è evidente che sarà tra quelli in discussione», facevano sapere ieri. Ma soprattutto si annuncia un nuovo Family Day, per fine mese o metà febbraio. «Se ci sarà, auspico che non abbia toni da scontro di civiltà. Sarebbe incomprensibile», dice a Corriere Live , Francesco Verducci del Pd. Don Paolo Giulietti, direttore della Pastorale della Famiglia, precisa che la Chiesa ritiene che la stepchild adoption sia «inammissibile». Ma non pensa che la soluzione sia «creare singoli eventi», quanto piuttosto «avviare processi», per «correggere» la visione miope della politica e farle guardare con più attenzione ai problemi della «famiglia reale, che, senza troppe chiacchiere si fa concretamente carico di bambini, anziani e malati». Fermi restando i diritti individuali delle persone omosessuali, che vanno tutelati, si chiarisce: «Un conto è un Paese che mira al futuro, investendo sulla famiglia reale, un conto è quello che tutela solo alcuni gruppi». Dunque niente vessillo Cei, ma secondo gli organizzatori la manifestazione non potrà che esprimere la linea scelta dai vescovi. «Siamo pronti ad assumercene la responsabilità. E a portare in piazza due milioni di persone», assicura Mario Adinolfi, organizzatore e direttore del quotidiano La Croce», si legge sul Corsera.
UNIONI CIVILI, INCOGNITA NUMERI A PALAZZO MADAMA
Sulla legge Cirinnà, intanto, sarà uno scontro di numeri in Aula. Renzi chiederà al partito di votare compatto ed è probabile che l’indicazione verrà rilanciata anche il 18 gennaio alla Direzione dem, dove si parlerà soprattutto di amministrative. I numeri nell’aula precaria di Palazzo Madama restano il timore di Renzi. Per questo sulla step child adoption non si forzerà la mano. Come chiarisce anche il Corriere, sarà il Parlamento a decidere se sarà approvata l’adozione tra coppie omosessuali o l’affido rafforzato. Prioritario, anche a livello d’immagine per Renzi, resta incassare il provvedimento.