Usare le ONG per spiare e destabilizzare non è una buona idea

09/04/2014 di Mazzetta

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UN PROBLEMA PER TUTTI – Da qui risultano più comprensibili le ripetute prese di posizione di Putin e di altri capi di stato autoritari come l’egiziano Sisi contro le ONG straniere. Il leader russo le ha proibite in patria e non ha mancato di accusarle anche della destabilizzazione in Ucraina e non si può dire che abbia avuto tutti i torti. Oltre ad USAID sono infatti parecchie le ONG occidentali che si sono fatte strumento di sovversione o disinformazione nei confronti di governi considerati da abbattere. Clamoroso il caso di Reporter Senza Frontiere, l’ONG francese impegnata in vere e proprie campagne di disinformazione contro Cuba e altri paesi ostili agli Stati Uniti. Lo stesso fondatore, Robert Ménard, ha ammesso di aver ricevuto fondi dal National Endowment for Democracy (NED), creato da Ronald Reagan per promuovere l’agenda della Casa bianca nel mondo e dal Center for a Free Cuba, un’organizzazione d’estrema destra che punta al rovesciamento di Cuba. Notizie che hanno spinto l’ONU e il World Summit on the Information Society a bandirla. Nel 2013 Ménard ha lasciato la sua creatura e annunciato di aver siglato un contratto milionario con il Qatar per la creazione di un’agenzia stampa devota alla difesa dei diritti dell’informazione,ma non gli dev’essere andata troppo bene se poco dopo si è candidato a sindaco di Béziers e ha aderito al Front National di Le Pen, completando così una parabola che l’aveva visto prima tra i francesi cacciati dall’Algeria e da sempre vicino idealmente allo spirito colonial-civilizzatore nei confronti dei paesi extra-europei.

PAGANO GLI INNOCENTI – Oggi l’ONG cerca di recuperare credibilità, ma è in evidenti difficoltà, il suo sito italiano ad esempio è fermo al 27 aprile 2013, ma più che i danni a alla reputazione di RSF e delle sue classifiche sulla libertà di stampa, il danno è più ampio e va a colpire anche le iniziative simili, per quanto animate da scopi e sentimenti migliori, proprio come la storia di USAID va a minare il difficile campo nel quale si muovono le poche organizzazioni umanitarie finanziate dall’Occidente e facilmente sospettabili di essere impegnate nello spionaggio, se non attivamente nella destabilizzazione del paese ospite, poco importa se USAID non è una ONG, dal momento che finanzia un social network può benissimo finanziare l’attività di ONG moleste di cui non mancano gli esempi, a cominciare da quell’Invisibile Children che montò la campagna di grande successo Kony 2012 e poi quando implose si scoprì fin troppo aderente all’agenda americana per l’Africa, tanto che servì esclusivamente ad autorizzare il dispiegamento di truppe nel cuore dell’Africa. Questo genere d’attività oltre a svelare pubblicamente l’ipocrisia di tanti sedicenti democratici finisce così per dirottare energie dagli scopi nobili ai più meschini e per di più finisce per penalizzare anche chi potrebbe ricevere aiuto dalle organizzazioni più o meno genuine, oltre ad assestare colpi dolorosissimi anche alla credibilità delle rarefatte ONG efficienti e devote alla loro missione. Dopo secoli di questa musica però il gioco si è rotto e ora anche le ONG rischiano di fare la fine dei missionari inviati a convertire i civilizzandi alla sottomissione del buon cristiano nei confronti del Cesare imperialista. Vittime collaterali di apprendisti stregoni che hanno la pretesa di dirigere o influenzare il corso della storia d’interi paesi a beneficio dei propri, e che oggi usano travestirsi da organizzazioni umanitarie e benemerite in maniera molto simile a quando i loro antenati spacciavano la colonizzazione come una meritoria impresa civilizzatrice a beneficio dei colonizzati.

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