Vaccini: ma ci sono le coperture per il decreto Lorenzin?
23/06/2017 di Redazione
Oggi il Fatto Quotidiano torna sul tema vaccini e in particolare col decreto Lorenzin all’esame in Senato. Parla della “nota di lettura” del Servizio bilancio di Palazzo Madama e delle evidenti difficoltà nelle coperture.
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Ovviamente i vaccini obbligatori sono gratuiti. E qui cominciano i dolori. La Relazione tecnica del governo sostiene che è tutto a posto: i fondi per il raggiungimento del 95% di vaccinazioni sono già contenuti nel decreto che a febbraio ha finanziato i Livelli elementari di assistenza (Lea); è vero, dicono, che c’è un problema teorico con gli ultimi vaccini inseriti (anti-meningococco B e anti-varicella), ma i soldi arriveranno dal fatto che le nascite calano come pure il prezzo dei vaccini.
Sul punto, però, i tecnici del Senato sono meno ottimisti del governo. Non è chiaro, scrivono, se i fondi stanziati garantiscono davvero di arrivare alla copertura del 95% per tutte le 12 malattie: “Sulla base dei dati (anche storici) disponibili, se ciò appare altamente probabile per le 4 vaccinazioni già obbligatorie e per quelle contro pertosse e haemophilus” (tassi di adesione vicini al 95%), ci sono dubbi su “anti-morbillo, anti-parotite e anti-rosolia” (tassi di adesione intorno all’85%) e “a maggior ragione per l’obbligo vaccinale relativo al meningococco C” (76,6%). Forse chi ha fatto i conti s’è basato sulla “realtà storica degli stanziamenti per l’acquisto delle dosi di vaccino e la formazione delle relative scorte” piuttosto che sui bisogni futuri.
Secondo il Servizio bilancio di Palazzo Madama, c’è «la possibilità, non valutata dal governo, che si presentino maggiori oneri rispetto a quelli teoricamente già calcolati”, tanto più che “il decreto non prevede un meccanismo di monitoraggio». Non solo. Secondo la nota per varicella e meningococco B la copertura basata sul calo dei nuovi nati e del prezzo dei farmaci non basta per stabilire tale spesa. Nel mirino del Servizio bilancio anche l’aspetto dei minori stranieri non accompagnati”. Per il decreto è tutto è già coperto dal Ssn, ma la platea aumenta di anno in anno. In caso di spese ulteriori – recita il decreto – “si provvede nell’ambito delle disponibilità del Fondo sanitario nazionale, con corrispondente riduzione dei programmi riferiti agli interventi di emergen za”.
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E poi? E poi non è indicato dove prelevare i soldi per gli indennizzi sui danni da vaccino.
“La Relazione tecnica non si sofferma sulla questione degli indennizzi dovuti per danni permanenti derivanti dalle vaccinazioni obbligatorie. Si fa presente che l’aumento del numero di vaccini obbligatori e della copertura vaccinale dovrebbe verosimilmente determinare
un corrispondente aumento dei soggetti da indennizzare”(finora sono stanziati
circa 450 milioni l’anno).
(in copertina foto ANSA / LUIGI MISTRULLI)