«I turisti trattano Venezia come un cesso? Galera e calci in c***»
23/08/2016 di Redazione
«Una notte in cella di sicurezza, 500 euro di cauzione il giorno dopo, e se si tratta di un minorenne lo riconsegniamo ai genitori con un calcio nel sedere da parte del sindaco. Non vogliamo intasare la giustizia ordinaria però pretendiamo, per usare una metafora, di poter dare uno schiaffone a chi sbaglia». Questa la soluzione del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro davanti al degrado e ai deturpamenti che d’estate, in città, si moltiplicano come funghi.
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Spiega Brugnaro su Libero:
«Il governo deve dare ai sindaci poteri di polizia per stroncare sul nascere questi comportamenti. Oggi, un amministratore, in tema di sicurezza può fare davvero poco. Un disegno di legge non porta a nulla, serve solo ad accontentare la stampa e l’opinione pubblica. Quello che serve è un decreto legge. Venezia si propone come progetto pilota. Ci diano per qualche mese poteri per contrastare tre quattro cose: atti di vandalismo, deturpamenti, ubriachezza molesta, e ovviamente lo spaccio di droga».
Lei è ottimista?
«Devo esserlo, perché non posso pensare che l’Italia rimanga in mano ai cialtroni. Non posso immaginare che il Paese sia ostaggio di chi non abita qui. Lancio questa proposta, non posso promettere cose che non dipendono da me, ma i cittadini da un sindaco vogliono risposte».
E il governo, a lei come ai suoi colleghi, gliene sta dando?
«Guardi, io ho un ottimo rapporto col ministro Alfano, e credo che governare sia difficilissimo. Però, a voce alta, dico che c’è bisogno di questo genere di norme. Permetta anche che aggiunga una cosa».
Dica…
«A fine aprile, in consiglio comunale, coi voti della maggioranza era stato approvato un ordine del giorno che impegnava me e la giunta a sollecitare il governo a concedere maggiori poteri in materia di difesa del decoro urbano, oltre che di contrasto alla microcriminalità: Pd e 5 Stelle hanno tirato via la scheda. È stata una mascalzonaggine. Non hanno neanche avuto il coraggio di astenersi o di votare contro. È gente che non ha coraggio: il buonismo sta facendo l’Italia a pezzi. Noi, per quel che possiamo, qualcosa comunque abbiamo già cominciato a fare».
Ad esempio?
«Il giorno della festa del Redentore ho beccato un turista mentre faceva la pipì in acqua: l’abbiamo portato in caserma, gli abbiamo chiesto i documenti ed è rimasto lì fino alle due di notte. Perlomeno si è perso i fuochi d’artificio. È ora di finirla col lassismo: lo sa che abbiamo arrestato per tredici volte una zingara in flagranza di reato? Questa scippa di continuo e dobbiamo liberarla. E i no global? Hanno provocato danni per 80 mila euro durante una manifestazione e i responsabili, seppur identificati, sono ancora tutti a piede libero».
(foto OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images)