Muore d’infarto mentre caccia, gli animalisti sul web: «Infame, adesso sai cosa vuol dire morire»
18/11/2014 di Edoardo Di Gennaro
Trento: Nella giornata di ieri il presidente del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige, Diego Moltrer, è morto d’infarto durante una battuta di caccia nei boschi. Moltrer si era incamminato con tre amici cacciatori quando – non sentendosi bene – ha detto loro che si sarebbe riposato prima di raggiungerli. Non vedendolo arrivare, gli altri cacciatori sono tornati indietro trovandolo però ormai privo di vita. Diego Moltrer era nato a Levico Terme il 28 settembre 1967 e risiedeva a Fierozzo, in valle dei Mocheni. Sposato, era padre di tre figli. Questo particolare però sembra non abbia sfiorato minimamente il segretario nazionale del Partito Animalista Europeo Enrico Rizzi, che su Facebook ha commentato la morte dell’uomo politico così: “Il Presidente del Consiglio Regionale del Trentino è morto questa mattina durante una battuta di caccia. Infame, adesso sai cosa vuol dire morire…”
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GLI ALTRI – Rizzi però non è il solo a gioire della morte di Molter. Anche la pagina Facebook Freedom ALF ha perso una buona occasione per evitare di pubblicare contenuti spiacevoli e che dimostrano una scarsa sensibilità nei confronti dei parenti che stanno piangendo la morte del loro caro: “Stamattina quella merda del presidente del consiglio della regione Trentino (-Alto Adige, ndr.) è morto durante una battuta di caccia…Grazie Daniza!”
CHI SI INDIGNA E CHI NO – Intuile dire che molti utenti del social network hanno risposto a queste dichiarazioni con l’indignazione. Il fatto grave però è che vi siano molte altre persone che condividono i contenuti dei post di Rizzi e di Freedom Alf: “Una persona che porta morte non merita dispiacere o lacrime…Moltrer toglieva la vita per il gusto di farlo quindi che sia maledetto all’inferno”. Di seguito, trovate una serie di commenti di utenti che non dimostrano alcuna pietà nei confronti del genere umano, ma anche quelli di chi chiede rispetto per un uomo che non c’è più e per i suoi familiari.
(Photocredit: Facebook & Facebook/Diego Moltrer)