Follonica, rinchiudono due donne nomadi in un gabbiotto dei rifiuti e pubblicano il video su Facebook
24/02/2017 di Redazione
Hanno rinchiuso due nomadi in un gabbiotto per i rifiuti. Poi le hanno derise, mentre le due donne gridavano disperatamente alla ricerca di aiuto, e hanno pubblicato un video su Facebook. È il terribile gesto di cui si sono resi protagonisti due dipendenti di un supermercato a Follonica, in provincia di Grosseto, un 25enne e un 35enne, ora indagati dai carabinieri per sequestro di persona.
VIDEO NOMADI SU FACEBOOK, DIPENDENTI DEL SUPERMERCATO INDAGATI
Il filmato caricato sul più noto dei social network ha ottenuto nel giro di poche ore centinaia di migliaia di visualizzazioni ed è rimbalzato di bacheca in bacheca. Tanti utenti hanno postato commenti razzisti. «Non si può entrare nell’angolo rotture della Lidl», dice all’inizio del video uno dei due dipendenti del supermarket. Il filmato comincia con un primo piano dei due autori delle immagini, sorridenti davanti al gabbiotto dove sono rinchiuse le due nomadi. Le urla di duna delle due, una donna adulta, fanno da sottofondo. Poi cambia l’inquadratura. Lo smartphone che riprende la scena viene posto in modo da riprendere dall’alto le recluse. Una delle due nomadi continua a urlare. Uno dei due dipendenti del supermercato insiste, sempre sorridendo: «Non si può entrare nell’angolo rotture della Lidl». Il video sarebbe stato registrato giovedì mattina in un’area non aperta al pubblico. La catena di negozi Lidl si è subito dissociata ovviamente ed ha aiutato i carabinieri a individuare i due dipendenti, che ora sarebbero in procinto di essere sospesi.
VIDEO NOMADI SU FACEBOOK, COMMENTI RAZZISTI
Il sindaco di Follonica Andrea Benini ha commentato il gesto dei due ragazzi «una cosa inaudita, di una gravità inaudita». Purtroppo non la pensano come lui tante decine di utenti di Facebook che nei commenti alle immagini sulle diverse bacheche si sono complimentati. «Non ho mai visto niente di più bello. Voglio conoscere quel ragazzo e donargli tutti i miei beni», ha scritto un ragazzo in un messaggi più apprezzati (con oltre 4mila ‘like’). «Non ci vedo nulla di strano, gli animali pericolosi non devono essere tenuti nelle gabbie? Che poi manco le scimmie urlano in quel modo», ha scritto un altro. E ancora, tra i commenti: «Sembrava un cinghiale che scalciava».
(Immagini via Facebook)