Vladimir Putin: M5S, Lega e Forza Italia cercano l’abbraccio del presidente russo
18/11/2016 di Andrea Mollica
Vladimir Putin è il leader internazionale di riferimento dell’opposizione italiana. Prima del referendum i principali partiti schierati contro il Governo Renzi sono andati o si recheranno a Mosca, per cercare l’abbraccio del Cremlino.
VLADIMIR PUTIN E IL REFERENDUM COSTITUZIONALE
In questi mesi le più importanti elezioni occidentali sono andate secondo i desideri di Vladimir Putin. Il presidente russo è sicuramente uscito vincitore alle presidenziali americane, di cui è stato a suo modo protagonista. La Brexit non gli è stata sgradita, e in Bulgaria come Moldovia hanno vinto recentemente partiti filo-russi. Sul referendum costituzionale la Russia sembra orientata al No: al Cremlino certo non interessa il superamento del bicameralismo paritario, ma l’indebolimento del fronte europeista che in larga parte si ritrova nel Sì e nell’appoggio al Governo Renzi certo è un esito gradito.
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Vladimir Putin è ormai da tempo sempre più popolare, e ai partiti italiani di opposizione non sfugge, tanto che sembrano gareggiare per lo scettro di formazione più filo-Cremlino del nostro Paese. In queste settimane prima del referendum le principali forze di opposizione, M5S, Lega e Forza Italia, andranno a Mosca.
Il M5S ha organizzato un viaggio istituzionale con una delegazione parlamentare, Matteo Salvini si incontrerà con la leadership di Russia Unita, il quarto viaggio in Russia negli ultimi 2 anni, mentre non poteva mancare neppure Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia è l’amico di Vladimir per eccellenza: il suo più fidato consigliere Valentino Valentini andrà a Mosca nei prossimi giorni.
VLADIMIR PUTIN E L’INTERNAZIONALE POPULISTA
Come rimarca un articolo della Stampa di oggi, Vladimir Putin è il de facto leader dell’Internazionale populista. Il Cremlino, secondo gli Usa, finanzierebbe anche diversi partiti populisti, anche se non ci sono prove certo. L’obbiettivo strategico della Russia è l’indebolimento dell’unificazione europea, per trattare con più forza con i singoli Paesi continentali, e per allentare il legame con gli Usa. Il populismo sovranista e anti globalizzazione piace a Putin, nonostante ogni nemico della Russia sia definito fascista sui media vicini al Cremlino. Una curiosa contraddizione, adatta a questo tempo di post-verità.