“Vuoi fare qualcosa con mia figlia?”
22/02/2011 di Redazione
Una nomade alla stazione Termini vendeva le prestazioni sessuali di una bambina di dieci anni«Vuoi fare qualcosa con la mia bambina?»: con questa frase, secondo un articolo pubblicato oggi sull’Unità, una nomade vendeva sessualmente il corpo della figlia di dieci anni alla stazione Termini di Roma, scegliendo i possibili acquirenti tra le comparse che passano ogni giorno per lo scalo ferroviario e suoi dintorni.
LA PROTAGONISTA – A farlo era una donna rom di origine napoletana con precedenti penali, che ha avvicinato l’altra sera un uomo che, però, era uncarabiniere in borghese di un reparto speciale che si trovava alla stazione non per motivi di servizio. Il militare, che si era imbattuto nella donna in testa a un binario della stazione, ha contattato immediatamente i poliziotti della polizia Ferroviaria, che è intervenuta arrestandola. La donna si chiama Mafalda Bevilacqua, ha 34anni e alcuni precedenti penali alle spalle. Appartiene all’omonimo clan di rom stanziali famosi a Napoli per le loro attività connesse alla ricettazione, al traffico di stupefacenti, al furto, alle estorsioni e all’usura e per essere legati alla camorra. Stando ha quanto ha raccontato il carabiniere alla polizia, quella donna lo aveva avvicinato con un’aria disinvolta, come se gli stesse chiedendo una cosa normale.
L’AFFIDAMENTO – Ora la piccola è stata affidata a un centro di accoglienza minorile di Rocca di Papa con divieto, imposto dal magistrato, di visite da parte dei genitori. La madre della bimba è stata arrestata per sfruttamento della prostituzione minorile e perderà la patria potestà. Risulta convivente all’estrema periferia sud della città, in zona Tor Tre Teste, con un pregiudicato e ha altri tre figli d’età compresa tra gli uno e i quattro anni che sarebbero estranei a questa vicenda. Dai primi accertamenti sulla bambina, non risulta che abbia subito rapporti sessuali completi.