Wikileaks: «Così gli Stati Uniti spiavano il governo di Silvio Berlusconi»

23/02/2016 di Redazione

Che le fasi terminali del governo di Silvio Berlusconi siano state una faccenda non molto pulita, gli esponenti di Forza Italia l’hanno sempre detto: i dispacci della National Security Agency pubblicati da Wikileaks e rilanciati da Repubblica e l’Espresso sembrano confermare questa versione. La Nsa, terzo servizio federale degli Stati Uniti insieme a Cia e FBI, spiava un gran numero di importanti politici e funzionari italiani, molto vicini all’allora Cavaliere e presidente del Consiglio; la Nsa stessa ha due uffici in Italia, uno a Roma e uno a Milano, caso unico in Europa insieme alla Germania. E il materiale della rete di whistleblower messa in piedi da Julian Assange ora dà uno spaccato totalmente nuovo sul 2011 italiano.

WIKILEAKS: «COSÌ GLI STATI UNITI SPIAVANO IL GOVERNO DI SILVIO BERLUSCONI»

Repubblica mette in pagina il cablo.

 

L’incontro del 22 ottobre al quale hanno preso parte il cancelliere tedesco Angela Merkel, il presidente francese Nicolas Sarkozy e il primo ministro italiano Silvio Berlusconi è stato poi descritto dal consigliere personale del premier italiano per le relazioni internazionali, Valentino Valentini, come teso e molto duro nei confronti del governo di Roma. Merkel e Sarkozy, che evidentemente non tollerano più scuse rispetto alla situazione attuale in Italia, hanno fatto pressione perché il premier italiano annunci forti e concrete misure e poi anche le attui, per dimostrare che il suo governo è seriamente intenzionato a risolvere il problema del debito. Sarkozy è stato sentito dire a Berlusconi che, benché le affermazioni di quest’ultimo circa la solidità del sistema bancario italiano possano essere vere in teoria, le istituzioni finanziarie potrebbero presto saltare in aria come il tappo di una bottiglia di champagne, che “le parole non bastano più ”e che Berlusconi deve ora “prendere decisioni”. Anche il 24, Valentini ha riportato che il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy aveva sollecitato l’Italia ad intraprendere politiche volte a cancellare l’impressione dentro la Ue che il Paese si sia appesantito con un debito enorme in un momento in cui sta lottando con una bassa produttività e mostrando poco dinamismo. A parere di Van Rompuy, la Spagna è il modello che l’Italia dovrebbe cercare di emulare.

Si tratta dell’incontro celebre in cui, al termine del trilaterale, Sarkozy e Merkel si scambiarono eloquenti sorrisi rispondendo alla domanda della stampa sulla situazione italiana.

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Molti esponenti importanti del governo italiano erano raggiungibili dall’Nsa.

I file di Wikileaks indicano quanto fosse vasto il monitoraggio nei confronti della presidenza del Consiglio. Secondo questi nuovi documenti, oltre a Berlusconi e Valentini, sono state intercettate anche le conversazioni del consigliere del premier per la sicurezza nazionale, Bruno Archi, del viceconsigliere diplomatico Marco Carnelos, e del rappresentante permanente dell’Italia alla Nato, Stefano Stefanini. Stando ai documenti, nel marzo 2010, Berlusconi è stato registrato mentre parla con il leader israeliano Benjamin Netanyahu.

Repubblica riporta anche l’organizzazione, capillare, dell’Nsa, e la forza con cui era in grado di ascoltare le conversazioni del governo italiano.

Le registrazioni sono state condotte dal più segreto dei reparti della Nsa: lo Special Collection Service (Scs), un’unità speciale che opera sotto copertura diplomatica nelle ambasciate e nei consolati americani in giro per il mondo, per sorvegliare governi amici e nemici. Obiettivo dei team Scs è raccogliere intelligence in tempo reale sulla leadership dei paese in cui opera. Già nel 2013, grazie ai file diffusi da Edward Snowden, l’Espresso e Repubblica avevano rivelato come l’Italia fosse l’unico paese europeo, insieme alla Germania, ad avere sul proprio territorio due sezioni dello Special Collection Service: uno a Roma e l’altro a Milano. Dall’analisi dei nuovi documenti, si scopre adesso che venivano tenuti sotto controllo sia telefoni fissi — come nel caso del rappresentante italiano presso la Nato Stefanini — sia i cellulari. Sono utenze mobili quelle dell’allora viceconsigliere diplomatico e attuale ambasciatore a Baghdad Carnelos e dell’allora consigliere per la sicurezza nazionale Bruno Archi. Alcune delle intercettazioni realizzate in Italia — come quella tra Berlusconi e Netanyahu — sono classificate dalla Nsa come condivisibili con i “Five Eyes”, l’alleanza dell’intelligence tra Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Australia, Nuova Zelanda. Invece il file sul colloquio di Valentini ha un livello di segretezza più alto: secret/ noforn, ovvero top secret e non rilasciabile a nazioni straniere. E sul dossier viene specificato che è stata raccolta con mezzi “non convenzionali” ( unconventional), un termine che nella maggior parte dei casi si riferisce alle operazioni dell’Scs.

Gli ascolti americani arrivavano fino alla politica internazionale: i servizi Usa erano informati puntualmente dei colloqui fra Silvio Berlusconi e Benjamin Netanyahu nei momenti, nel 2010, della crisi diplomatica fra Stati Uniti e Israele.

Parlando con il primo ministro italiano Silvio Berlusconi, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha sottolineato che il pretesto della controversia – la contestata decisione di Israele di costruire 1.600 case a Gerusalemme est – è totalmente in linea con la politica nazionale risalente fin all’amministrazione di Golda Meir, e ha dato la colpa di questo affronto a un funzionario di governo con scarsa sensibilità politica. L’obiettivo ora, ha detto Netanyahu, è quello di evitare che i palestinesi utilizzino questo argomento come pretesto per bloccare una ripresa dei colloqui o per avanzare pretese irrealistiche che rischierebbero di affondare del tutto i negoziati di pace. In seguito, egli ha affermato che la tensione è stata accresciuta solo dal mancato contatto diretto tra lui e il presidente degli Stati Uniti. Dal canto suo, Berlusconi ha promesso di mettere l’Italia a disposizione di Israele per contribuire a ricucire i suoi rapporti con Washington. Altri funzionari israeliani, del resto, si sono detti convinti che questa divergenza di vedute vada ben oltre la banale questione dei piani di costruzione, e che segni invece il punto più basso mai raggiunto nei rapporti tra Stati Uniti e Israele.

WIKILEAKS: «CONVOCATO AMBASCIATORE USA»

«Ci accingiamo a chiedere informazioni in tutte le sedi, anche con passi formali, sulla vicenda di Berlusconi», ha commentato il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Lo stesso Renzi anticipa in Senato «una presa di posizione nelle prossime ore della Farnesina sulla vicenda». La Farnesina ha convocato l’ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia, John Phillips, per «chiarimenti circa le indiscrezioni comparse su alcuni organi di stampa».
«Gli Stati Uniti e l’Italia godono di una lunga amicizia basata sui nostri valori condivisi e su una storia di cooperazione nel portare avanti interessi comuni in tutto il globo. In quanto alleati e partner, continueremo a lavorare a stretto contatto con l’Italia per proteggere la sicurezza collettiva dei nostri due Paesi e dei nostri cittadini», ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Mark Toner.

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