Yara Gambirasio: Massimo Giuseppe Bossetti si avvale della facoltà di non rispondere

Yara Gambirasio, un delitto che oggi potrebbe avere finalmente un colpevole. Sarebbe infatti stato fermato l’assassino della giovane Yara, scomparsa da Brembate e poi ritrovata morta. Lo riporta il Corriere. Secondo Ansa e Skytg24 il suo nome sarebbe Massimo Giuseppe Bossetti, 44enne muratore residente a Mapello, in provincia di Bergamo. Massimo Giuseppe Bossetti, spiega l’Ansa riprendendo il suo legale, si è tuttavia avvalso della facoltà di non rispondere davanti al Pm. Lo ha spiegato il legale nominato d’ufficio Silvia Gissetti fuori dalla caserma dei carabinieri di Bergamo, aggiungendo che l’uomo è sereno.

YARA GAMBIRASIO, I SOSPETTI – L’uomo è stato interrogato da parte del Pm Letizia Ruggeri ed è stato raggiunto dalla moglie. arrivata in caserma col volto coperto per non parlare con i giornalisti. Secondo le prime agenzie “Le forze dell’ordine, d’intesa con la magistratura, hanno individuato l’assassino di Yara Gambirasio“, e a rivelarlo è stato lo stesso ministro dell’Interno Angelino Alfano.  La persona sospettata dell’omicidio di Yara Gambirasio sarebbe un giovane bergamasco individuato grazie al Dna. ”Siamo in una fase delicatissima”, si è limitato a dire il procuratore della Repubblica di Bergamo, Francesco Dettori. Nessun dettaglio è stato diffuso sul luogo in cui è stato effettuato il fermo.

YARA GAMBIRASIO, L’ASSASSINO UNO DEL PAESE – Nei giorni scorsi era stata data la notizia che i carabinieri avevano preso il dna a una donna ottantenne di Clusone, che alcune voci le avevano attribuito una relazione con Giuseppe Guerinoni negli anni ’60. Per scoprire l’identità di «ignoto 1» attraverso il Dna sono stati prelevati 18.000 campioni genetici e non solo in provincia di Bergamo. Finora nessun confronto aveva dato esito positivo nonostante buona parte della popolazione locale si sia presentata spontaneamente a fare il prelievo. Una donna, probabilmente la moglie di Bossetti, a chi ha telefonato per chiedere lumi su quanto accaduto e sul pensiero della famiglia, ha risposto laconicamente: «Non è il momento». I carabinieri del comando provinciale di Bergamo hanno sequestrato anche l’auto di Massimo Giuseppe Bossetti, una Volvo station wagon silver, portata al comando dei carabinieri con un carro attrezzi.

yara gambirasio dna assassino (3)

YARA GAMBIRASIO, MASSIMO BOSSETTI SU FACEBOOK – L’agenzia Agi ci propone una descrizione di Massimo Giuseppe Bossetti, l’uomo al momento sospettato di aver ucciso Yara Gambirasio, individuato grazie al confronto del Dna con le tracce trovate sul corpo della tredicenne di Brembate di Sopra. Dalle immagini pubblicate su Facebook l’uomo appare biondo, in forma, con la passione per i cani, con una famiglia all’apparenza perfetta. Frequenti le foto dei figli, due bimbe ed un maschio, e quelle della cagnolina con la sua cucciolata.

YARA GAMBIRASIO, LA SODDISFAZIONE DI ALFANO –  Angelino Alfano ha annunciato il fermo del probabile assassino di Yara con queste parole: «Secondo quanto rilevato dal profilo genetico in possesso degli inquirenti l’assassino della piccola Yara è una persona del luogo, dunque della provincia di Bergamo. Nelle prossime ore, saranno forniti maggiori dettagli. Ringraziamo tutti, ognuno nel proprio ruolo, per l’impegno massimo, l’alta professionalità e la passione investiti nella difficile ricerca di questo efferato assassino che finalmente non è più senza volto».

YARA GAMBIRASIO, IL GIALLO DEL DNA – Il cerchio attorno all’assassino si era stretto nel momento dell’individuazione del dna dello stesso, o perlomeno del suo parente congiunto, suo padre, un uomo morto però molto prima dell’omicidio. Si cercava quindi il figlio illegittimo di Giuseppe Guerinoni,  che stando alle prime informazioni, sarebbe un quarantenne attualmente sotto interrogatorio.

Secondo Repubblica

L’uomo è sposato, ha tre figli, e anche una sorella gemella. Il cerchio si è chiuso poche ore fa, quando il suo Dna è stato ritenuto sovrapponibile a quello trovato sul corpo di Yara il 27 febbraio, e cioè tre mesi dopo la sua scomparsa. A lui si è arrivato trovando la madre, una delle donne che aveva avuto una storia con Guarinoni

L’Ansa riporta come l’uomo, un quarantaquattrenne operaio edile di Clusone (Bergamo)è stato fermato dai carabinieri del Ros nella sua abitazione. Da Brembate arrivano le prime parole del sindaco, che parla di “felicità”. Secondo alcune indiscrezioni l’uomo si chiamerebbe Giuseppe, come il padre

 

YARA GAMBIRASIO, I COMPLIMENTI DI RENZI – Il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro dell’Interno, Angelino Alfano si sono complimentati con il capo della Polizia, Alessandro Pansa, e con il comandante generale dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli, per l’impegno dei loro uomini e per la grande sinergia nelle indagini che hanno portato al fermo dell’assassino di Yara Gambirasio. Sia Renzi sia Alfano hanno espresso apprezzamento per l’altissima attenzione mantenuta dalle forze dell’ordine nei confronti di un’indagine lunga e complicata.

YARA GAMBIRASIO, LO STUPORE DEI VICINI DI BOSSETTI – «Un bravo ragazzo, un muratore in proprio che conduceva una vita tranquilla. È arrivato qui e si è sposato con una ragazza del posto. Speriamo solo che non sia vero». Parlano così i vicini di casa di Giuseppe Massimo Bossetti, il presunto assassinio di Yara Gambirasio, che descrivono l’uomo sottolineando come non fosse di Brembate Sopra.

YARA GAMBIRASIO, IL DNA E ALFANO – Secondo l’Ansa, dalle analisi scientifiche svolte da esperti di genetica è risultato “altissimo, al punto da non lasciare dubbi”, il dato di compatibilità del giovane con il materiale ritrovato sugli indumenti di Yara Gambirasio.

YARA GAMBIRASIO, LA STORIA – Yara Gambirasio, 13 anni, scomparve da Brembate sopra il 26 novembre 2010. La piccola stava tornando dal centro sportivo del suo paese, dove aveva consegnato uno stereo necessario per una gara. Il 5 dicembre 2010 venne arrestato un cittadino marocchino, Mohamed Fikri, operaio in un cantiere dei dintorni. Sospettato e intercettato, avrebbe detto in una conversazione telefonica «Allah perdonami, l’ho uccisa». Tuttavia la traduzione risulterà sbagliata e l’uomo verrà rilasciato due giorni dopo. Il corpo della ragazza venne trovato in un campo a Chignolo d’Isola, a 10 chilometri da Brembate, il 26 febbraio 2011. La vittima viene identificata grazie ai vestiti e all’apparecchio per i denti.

YARA GAMBIRASIO, IL CAMPIONE DI DNA – I funerali vennero celebrati il 28 maggio 2011. Il 15 giugno dello stesso anno gli inquirenti isolano una traccia di Dna maschile sugli slip della ragazza. Secondo gli investigatori la macchia apparteneva all’assassino, nonostante rilievi precedenti avessero evidenziato che Yara non aveva subito violenze sessuali. Due anni dopo, nell’ottobre 2013, si stabilì che il Dna indicava come l’assassino era il figlio di Giuseppe Guerinoni, un autotrasportatore della zona, morto da tempo e, continua l’agenzia Agi, dedito a numerose relazioni clandestine. Eppure l’assassino non conoscerebbe il suo vero padre. L’ultima notizia due mesi fa. Il 10 aprile 2014 i tecnici rivelano che la compatibilità è tale che si parla del 99,99999987% di probabilità che l’assassino sia un figlio illeggittimo di Guerinoni.

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