Yuri Guaiana è stato rilasciato. Fermato a Mosca, ecco cosa è successo
11/05/2017 di Stefania Carboni
— Yuri Guaiana è stato rilasciato —
Il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova ha annunciato la liberazione di “Yuri Guaiana”, l’attivista italiano fermato a Mosca.
Ecco cosa è successo.
Yuri Guaiana, attivista dell’associazione radicale ‘Certi Diritti’, è stato fermato dalla polizia a Mosca mentre si stava recando alla procura generale per consegnare le firme raccolte contro il trattamento dei gay in Cecenia. Si tratta di una petizione transnazionale, seguita anche dall’Associazione Certi Diritti, pronta per esser consegnata.
MOSCA: YURI GUAIANA FERMATO DA POLIZIA. HA RACCOLTO FIRME CONTRO IL TRATTAMENTO DEI GAY IN CECENIA
A dare notizia del fermo il segretario dell’associazione Leonardo Monaco e Marco Cappato. Guaiana si trova ora in una caserma della polizia. Il consolato italiano, twitta il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, è stato subito attivato dalla Farnesina e si sta recando sul posto per assisterlo.
Nostro Consolato si sta recando ad assistere Yuri #Guaiana @CertiDiritti fermato a #Mosca mentre consegnava firme petizione su #gay #Cecenia
— BenedettoDellaVedova (@bendellavedova) 11 maggio 2017
ATTIVISTA FERMATO A MOSCA. CAPPATO: «UN GRANDE ABBRACCIO A YURI SPERO RUSSI DIANO UN SEGNALE IN CONTROTENDENZA»
«Yuri si trova nella stessa situazione in cui mi trovai io 10 anni fa quando fui fermato a Mosca. Mando a Yuri un grande abbraccio e spero che le autorità russe sapranno cogliere questa occasione per dare un segnale in controtendenza rispetto alla involuzione liberticida del paese», ha dichiarato Marco Cappato a Giornalettismo. «Sono certo che almeno quanto ha fatto Yuri assieme agli altri attivisti ha già contribuito a far luce sulle discriminazioni di tutte le persone omosessuali in Cecenia e in tutta la Russia». Yuri aveva raccolto una grossa mole di firme. «Erano migliaia di firme, il risultato di una mobilitazione transnazionale e quindi era una manifestazione totalmente pacifica. Questa reazione è il segnale di un riflesso ottuso e autoritario che speriamo di contribuire a far superare».
(foto via Fb Yuri Guaiana/ Certi diritti)