L’epic fail del voto elettronico al Referendum Lombardia

22/10/2017 di Redazione

Ci sono non pochi problemi per il voto elettronico, tanto voluto dai Cinque Stelle e dal governatore Maroni, per il referendum sull’autonomia in Lombardia.

Durante la prova dei dispositivi non sono mancate le segnalazioni da diversi seggi: tablet inceppati, piattaforme di e-learning intasate, stampanti esterne per la controprova cartacea che non si rilevano e richieste di assistenza che cadono nel vuoto.

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Sui social spuntano già le prime testimonianze. Come quella di Fiorello, che sta diventando virale.

voto elettronico

Il voto elettronico di Maroni. Alle 7,10 sono al seggio 1017, sono il primo a votare. Touch-screen, tocco ‘Inizia’, esprimo il mio voto e nella schermata sullo schermo confermo. Sorpresa, esce la schermata della Regione Lombardia con ‘Test in attesa di attivazione’. Né il presidente di seggio, che nessuno aveva preparato, né i giovani assunti e formati al volo da una società per lavoratori interinali, hanno saputo risolvere il problema è attivare il tablet da 900€. Il numero verde suonava a vuoto e solo l’agente della polizia locale è riuscito a parlare con l’ufficio elettorale del comune. Ho rifiutato di ritirare il talloncino/ricevuta facendo verbalizzare quanto accaduto. Ora vado a raccogliere mele e castagne nel Canavese, tornerò al seggio questa sera.

VOTO ELETTRONICO: COME FUNZIONA IN LOMBARDIA

Per questo referendum sono 24.700 i tablet utilizzati per votare. E’ stato previsto un servizio di assistenza ai seggi, con la presenza di 6.300 tecnici, almeno uno per ogni edificio sede di seggio, per offrire supporto al personale per tutte le operazioni di allestimento del seggio e installazione e preparazione dei tablet fino al riversamento dei dati contenuti nelle memorie usb nel sistema predisposto da Regione Lombardia. Si vota nel seggio indicato sulla propria tessera elettorale, che però non è necessario avere con sé. Per esprimersi basta presentare al seggio un documento d’identità valido. In Lombardia, a differenza che in Veneto, non è previsto alcun quorum, perciò conterà la vittoria del Sì o del No a prescindere dal numero di votanti. Sulle schede elettroniche appare il seguente quesito: “Volete voi che la Regione Lombardia, in considerazione della sua specialità, nel quadro dell’unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione e con riferimento a ogni materia legislativa per cui tale procedimento sia ammesso in base all’articolo richiamato?

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Per la prima volta in Italia all’interno della cabina elettorale i cittadini lombardi trovano un tablet per votare, privo di connessioni a internet e reti. Per cominciare le operazioni di voto bisogna toccare il pulsante ‘Inizia’ sullo schermo, in modo da far apparire la schermata con il quesito referendario. Sotto il quesito ci sono le tre opzioni di risposta: Sì, No e Scheda bianca, che devono essere toccate per esprimere la propria preferenza. A questo punto una schermata di ricapitolazione chiede di confermare, con il pulsante Vota, o di modificare, attraverso il pulsante Cambia. La modifica è possibile una sola volta. Dopo aver votato, il sistema torna alla schermata iniziale entro cinque secondi. Dalla Regione Lombardia si spiega che i costi del referendum potranno essere quantificati con esattezza solo a conclusione delle procedure di rendicontazione. Al momento la stima è di circa 5 euro per cittadino lombardo, di cui quasi la metà a titolo di investimento nelle tecnologie che saranno destinate in comodato d’uso gratuito alle scuole o ai Comuni che ospitano i seggi elettorali ma che potranno essere riutilizzate anche per le prossime tornate elettorali. Ma, secondo alcune stime, la Lombardia spenderà quasi 50 milioni di euro. Solo per l’acquisto dei tablet e dei software la Regione ha speso 23 milioni. Altri 24 servono per pagare gli scrutatori e garantire il resto delle operazioni, mentre altri 1,6 milioni di euro sono stati spesi per la campagna elettorale.

(foto ANSA)

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