Così Lorenzin affossa la legge sul biotestamento: obiezione di coscienza
21/12/2017 di Redazione
Lo vuole fare come si fa già in Italia con l’aborto (con enormi problemi di personale e diritto alla salute). Non molla la ministra della Salute Beatrice Lorenzin. All’indomani dell’ok del Parlamento alla legge sul biotestamento si schiera dalla parte dei cattolici. E propone, anzi si fa garante, di una obiezione di coscienza per il personale medico.
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LORENZIN BIOTESTAMENTO E OBIEZIONE DI COSCIENZA
Tutto parte da una ribellione, compatta, dei cattolici in Italia. A capitanarla il Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin. Secondo il prelato è legittima la posizione degli ospedali cattolici che preannunciano una obiezione di coscienza in caso di biotestamento. «Uno dei punti carenti di questa legge – ha spiegato a Tele2000 – senza dare un giudizio globale, è
quello di non prevedere per le persone, i medici, gli operatori sanitari e le istituzioni cattoliche la possibilità di fare
l’obiezione di coscienza. Mi pare normale che ci sia anche questa posizione».
Così, spiega oggi La Stampa in un pezzo a firma di Grignetti, è iniziato un pressing terribile a cui, alla fine, ha ceduto la ministra Lorenzin. Ok alla obiezione di coscienza dei singoli sanitari, ma nulla sul no coatto di un intero ospedale.
«Non ignoro – afferma la ministra in Parlamento, rispondendo a una interrogazione – che la legge appena approvata non
contenga una specifica disciplina in tema di obiezione di coscienza per i medici. Proprio per questa ragione assicuro
che seguirò con grande attenzione l’applicazione delle nuove disposizioni».
Per Lorenzin dovrebbe funzionare più o meno come l’aborto. «Nell’ipotesi in cui si dovessero verificare le criticità paventate
del sistema sanitario, come ho fatto in tutti questi anni con riferimento alla legge sull’interruzione volontaria di gravidanza». Così, se da una parte i cattolici esultano, nel Pd – futuro alleato elettorale della Lorenzin – qualcuno borbotta. «Non comprendo –
dice Donata Lenzi, deputata dem – la sua tardiva volontà di occuparsi di biotestamento a legge approvata. Un ministro
dovrebbe preoccuparsi, semmai, di garantirne la attuazione».
E alle obiezioni di Lorenzin replica Marco Cappato:
Cara @BeaLorenzin, imporre terapie a chi non vuole è un crimine e una violenza. Ogni tuo eventuale atto che prevedesse l'imposizione di coscienza sarebbe illegale e incostituzionale. Meglio impegnarsi per applicare la legge e fornendo cure adeguate e libertà di scelta.
— Marco Cappato (@marcocappato) 21 dicembre 2017
(Foto: ANSA / CLAUDIO PERI)