«Noi medici vi spieghiamo perché siamo contrari al parto in casa»
03/11/2017 di Redazione
Erica Collu, la giovane mamma morta dieci giorni dopo aver dato alla luce il suo terzo figlio in casa, sta sollevando una certa polemica.
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PARTO IN CASA E LOTUS BIRTH. L’ALLARME DEGLI ESPERTI: “NON SI PARLA D’ALTRO NEI NOSTRI CONVEGNI”
«Ultimamente si assiste a una recrudescenza dei sostenitori del parto in casa, tanto che anche nei congressi internazionali si discute del tema», evidenzia su L’Unione Giovanni Monni, direttore della Ginecologia del Microcitemico e vicepresidente della
Wapm, World Association of Perinatal Medicine, Associazione mondiale della medicina perinatale. «La ciliegina sulla torta – spiega – è il ricorso a un tema in voga, il diritto delle gestanti. Sacrosanto, per carità, ma che non può
essere a scapito della sicurezza», ribadisce. «Io, come tutte le comunità scientifiche ci opponiamo. Non certo per partito preso,
quanto per una certezza inconfutabile: solo una struttura ospedaliera attrezzata può assicurare alle gestanti la sicurezza che
un parto richiede. Ogni donna ha il diritto di essere informata dei rischi che corre scegliendo di partorire in casa».
ERICA COLLU: APERTA INCHIESTA
Intanto sulla morte della giovane mamma è stata aperta una inchiesta. Erica sarebbe morta per sospetta setticemia. All’accertamento diagnostico eseguito dai medici di Anatomia patologica dell’ospedale Brotzu si è aggiunto, ieri, quello del medico legale Roberto Demontis. Sono due le ipotesi in campo: la prima è che siano state alcune complicazioni post parto ad essersi rivelate fatali per la mamma. La seconda è che – secondo quanto riporta l’Unione – sia stato commesso un errore durante la nascita del neonato.
(foto di repertorio Focke Strangmann/dpa)