Agli italiani piace differenziare l’organico: oltre 7 milioni di tonnellate nel 2016
11/12/2017 di Redazione
Un totale di 7,1 milioni di tonnellate di rifiuti organici (tra umido, verde e altre matrici organiche) raccolti nel 2016, pari al 41,2% di tutta la raccolta differenziata nazionale, con un aumento di oltre un milione di tonnellate rispetto all’anno precedente; umido in aumento del 15%; 18 nuovi impianti di trattamento e una filiera che vale 1,8 miliardi di euro di fatturato e che potrebbe arrivare a generare 13.000 posti di lavoro.
In occasione del convegno “Dalla terra alla Terra. Il suolo tra cambiamenti climatici e nuovi stili di vita” in corso ad Assisi per celebrare la Giornata Mondiale del Suolo, il Consorzio Italiano Compostatori (Cic) sottolinea la crescita del settore del biowaste in Italia, perché “promuovere la raccolta dei rifiuti organici significa difendere il suolo: il compost ottenuto è un fertilizzante naturale che restituisce sostanza organica alla terra”, spiega Alessandro Canovai, presidente Cic.
“Nel 2016 – aggiunge ad Adnkronos – sono stati ricavati 1,9 milioni di tonnellate di compost ed evitata l’immissione in atmosfera di 3,8 milioni di CO2”. L’appuntamento di Assisi è anche l’occasione per il Cic, per festeggiare i 25 anni dalla fondazione ponendo l’attenzione sul suolo, risorsa fondamentale da cui dipendono sicurezza alimentare, conservazione della biodiversità e regolazione dei cambiamenti climatici.
Tra le buone pratiche per difendere il suolo c’è infatti proprio la raccolta differenziata dell’organico e l’impiego del compost di qualità, fertilizzante naturale che oltre a restituire sostanza organica alla terra gioca un ruolo fondamentale nel contenimento delle emissioni. Ma vediamo i dati presentati dal Cic, a partire dall’aumento del 15% dell’umido.
Secondo i dati del Rapporto Rifiuti Ispra 2017, del 52,5% dei rifiuti prodotti entrati nel circuito della raccolta differenziata (RD) nel corso del 2016, ben il 41,2% è costituito da rifiuti organici, che continuano a rappresentare la frazione più importante per la RD.
(articolo in collaborazione con Adnkronos. Foto Uwe Zucchi/dpa)