13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi: le recensioni dei clienti di Amazon
25/11/2016 di Redazione
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13 Hours The Secret Soldiers of Benghazi, se la distribuzione italiana sbaglia, il pubblico no. Le recensioni, entusiaste dei clienti di Amazon dopo l’acquisto del film diretto da Michael Bay.
Diciamo la verità, a volte la distribuzione italiana, anche quella di grosso calibro sbaglia, la riprova è questo film di Michael Bay uscito in sordina al cinema a fine marzo (ed altrettanto in dvd e blue ray a fine luglio), senza anteprima per la stampa, in quella che in gergo viene chiamata uscita tecnica, ovvero un numero di copie basso, almeno per una major per la Universal, con una distribuzione molto limitata nei cinema del nostro paese. Ne avevamo parlato, anche perché il film è stato determinante per fare capire gli errori, anche se involontari dell’amministrazione Obama e dell’allora Segretario di Stato Hillary Clinton . Curioso che un film del regista campione d’incassi con la saga di Trasformers era stato fatto uscire con poco clamore, complice un’incasso negli USA non super, ma che comunque aveva ampiamente ripagato i costi della pellicola.
Alla luce della recente elezione di Donald Trump, riteniamo decisamente utile consigliare l’acquisto di questo bel film magari proprio oggi durante il Black Friday, per comprendere meglio una storia recente e molto vicina a noi, anche nel contesto geografico e ancora di drammatica attualità, visto che la maggior degli sbarchi di profughi, partono proprio dalla Libia lasciata allo sbando dopo la caduta del dittatore Gheddafi.
La storia ci racconta racconta dei fatti avvenuti in Libia l’11 settembre del 2012, quando un gruppo di terroristi attacca a Bengasi l’US State Department Special Mission Compound e un distaccamento della CIA situato poco vicino. Sei agenti della sicurezza americani fronteggiano per 13 ore, senza alcun supporto, l’irruzione evitando che il numero di danni e vittime diventasse catastrofico, mentre l’ambasciatore americano in Libia Chris Stevens (nella foto), l’uomo del dialogo muore nei pressi del consolato Usa di Bengasi, insieme a Sean Smith, agente dei servizi segreti, e due marines. Il film di Bay è l’onesta e tutt’altro che retorica sintesi, ma mi sembra più onesto riportare alcune recensioni molto significative degli unici in grado di dare il loro sovrano giudizio: il pubblico.
Commenti di alcuni utenti di Amazon sulla pagina dove acquistare il blue ray di 13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi:
L’attacco all’accostamento diplomatico americano di Benghazi avvenuto nel 2012 è descritto entrando nelle viscere dell’azione ininterrotta (Bay firma in pratica il suo “Black Hawk Down”, citandolo pure in una battuta, mentre nel terzetto dei montatori c’è il “nostro” double Oscar Pietro Scalia che editò il capolavoro Scottiano…) magnificata dal gigantismo visivo (piaccia o non piaccia, Bay è tra i cineasti tecnicamente più preparati, un vero uomo da set…), dalla magnifica fotografia (Dion Beebe, che te lo dico a fare?…) e da un validissimo cast privo di divi o nomi altisonanti.
Patriottico? Retorico? E allora? Michael se ne sbatte, e fa bene.
Ottimo film, ben fatto come solo gli americani forse sanno fare, che narra la verità scomoda del sacrificio dell’ambasciatore Chris Stevens morto a Bengasi l11 settembre 2013 assieme agli uomini che proteggevano il compound. Furono lasciati colpevolmente soli e fino ad oggi sono trapelate solo mezze verità, forse è anche per questo che il film nelle sale cinematografiche è passato quasi in silenzio.
Seppur il punto di vista della vicenda narrata è palesemente dal lato degli americani , oltre alla buona regia e al ritmo narrativo che non stanca , l’approfondimento dei fatti accaduti consente di conoscere in dettaglio un episodio che non è stato adeguatamente documentato dalla stampa internazionale occidentale nel momento in cui accadde.