1993 – la serie: conferenza stampa con il cast e i creatori

1993: ogni rivoluzione ha un prezzo. Le prime puntate pilota della serie Sky presentate alla conferenza stampa di oggi alla quale ha partecipato Stefano Accorsi e il resto del cast. Ecco di cosa si è parlato! 

Il 16 maggio andrà in onda su Sky Atlantic HD e Sky Cinema Uno HD la nuova serie 1993, l’atteso secondo capitolo di 1992. La serie racconta gli anni che hanno cambiato il nostro Paese, attraverso gli occhi e le storie di protagonisti di fantasia, la cui vita si intreccia con il terremoto politico, civile e sociale che ha scosso l’Italia nell’anno che ha dato titolo alla stagione.Nella conferenza stampa di oggi a Milano sono state proiettate le puntate pilota di 1993. Il binomio realtà e fantasia è forte e chiaro in una serie che narra relazioni e vicende politiche viste dagli occhi dei protagonisti. Uno stile thriller noir capace di far immergere lo spettatore nelle questioni più intime dell’Italia, ma che allo stesso tempo caratterizza al meglio i personaggi.
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Le prime due puntate di 1993 serie sono senza dubbio accattivanti. Si parte con un’atmosfera che richiama il situazionismo e Diderot, si percorrono gli intrecci e le vite dei personaggi e si chiude con un’esplosione. Nessun dettaglio viene lasciato al caso e la presenza della città (Milano e Roma) che si fa protagonista e non solo scena è più forte che mai. Gli ospiti della giornata dedicata a 1993 sono stati il regista Giuseppe Gagliardi, il produttore Nils Hartmann, gli sceneggiatori e il cast: Stefano Accorsi, Antonio Gerardi, Miriam Leone, Guido Caprino, Domenico Diele e Tea Falco. Ognuno con un personaggio ben caratterizzato che permette di imprigionare gli occhi durante la visione, che siano vicende di uomini di politica o la vita di una diva infelice.
Di seguito le dichiarazioni dei protagonisti e creatori di 1993. Il video della conferenza a fine articolo!

Nils Hartmann: Ricordando Gomorra, anche questa serie è stata venduta all’estero, in oltre 100 paesi e racconta una parte d’Italia. Il format ci rende orgogliosi perché è stato creato da zero, a partire dal titolo che permette un continuo cambio. Essere alla seconda stagione significa che la serie stia andando bene.
Giuseppe Gagliardi: Seguire la black soul dei personaggi ci ha permesso un cambio stilistico che ha influenzato il cambio di costumi e la fotografia. In 1993 abbiamo usato tutti i codici e canoni del thriller, la camera racconterà l’inquietudine e l’incertezza dei personaggi.

La frase iniziale dedicata a Danton era solo una bella frase o c’è di più?

Stefano Sardo: Nella nostra testa c’è la rivoluzione francese, perché è stato utile come punto per impaginare. Sono quindi fondamentali tre tappe: rivoluzione, terrore e restaurazione. Il terrore nel 1993 è quello di un paese che non concepisce ciò che sta accadendo. Questo si traduce nel nostro romanzo pop nella crisi dei personaggi che hanno perso un punto d’orientamento. 

1993
 
Nessuna citazione o puntata riguardante il caso P2, perché?

Alessandro Fabbri: L’intenzione di inserimento della loggia massonica è reale e sarà presente nella serie. Non ora e non in questo momento. Non si è però sorvolata la questione evitando di parlarne. 

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