Atto di Forza: 10 curiosità sul film con Arnold Schwarzenegger e Sharon Stone
08/01/2017 di Redazione
Atto di Forza questa sera in onda su Rete 4 il film di Paul Verhoeven con protagonisti Arnold Swarzenegger e Sharon Stone. Per l’occasione abbiamo voluto regalarvi 10 curiosità su uno dei cult fantascientifici per eccellenza.
Porta le chiappe su Marte !
Il canovaccio è semplice e lineare: il buono si redimerà dal suo passato uccidendo prima il leccapiedi di turno e poi il tycoon capitalista. Che le morti, in questo lungometraggio, abbiano una componente splatter abbastanza straniante per il genere è indice non tanto della cifra stilistica di Verhoeven quanto del manicheismo americano elemento fondante di tutte le pellicole action realizzate in america tra gli anni ’80 e ’90, elemento che il regista, rinnegatore delle sue origini e della cultura europea, abbraccia e rinnova in RoboCop: i cattivi meritano di morire perché hanno fatto la scelta sbagliata.
1- Un progetto lungo vent’anni ed una produzione travagliata
Total Recall è rimasto nel limbo dei progetti hollywoodiani per quasi vent’anni. Dan O’Bannon e Ronald Shusett acquistano i diritti del racconto di Philip K. Dick a metà anni 70, ma solo una decina d’anni più tardi trovano un produttore interessato a farne qualcosa: Dino De Laurentiis. Dopo qualche tempo, sale a bordo David Cronenberg, il quale lavora al progetto per oltre un anno, buttando giù una dozzina di versioni della storia. Per dirigere Total Recall, Cronenberg ha mollato la regia de La Mosca, ma le cose non vanno per il verso giusto: lui e Shusett continuano ad essere in disaccordo sulla storia, intanto, De Laurentiis è sempre meno convinto, soprattutto dopo il flop commerciale di Dune. Di lì a poco, Cronenberg molla e così pure De Laurentiis decide di abbandonare.
Si fa avanti allora Arnold Schwarzenegger, intrigato dal progetto e soprattutto ansioso di prendersi una rivincita nei confronti di Dino De Laurentiis che lo aveva scaricato dopo Yado (sempre distribuzione FilmAuro) . Schwarzy convince la Carolco di Mario Kassar a comprare a poco prezzo (vista la situazione) i diritti del film e in cambio pretende di avere l’ultima parola su co-protagonisti, regista, storia e qualsiasi altro aspetto produttivo. Il regista scelto da Arnoldo è Paul Verhoeven. Con lui avrebbe dovuto collaborare in Robocop ma non se ne fece più nulla. Così, venutasi a ricreare una seconda opportunità, Swarzy richiama all’ordine il regista e gli affida il progetto.