I Bastardi di PizzoFalcone: le origini di un successo prima letterario ed ora televisivo
01/02/2017 di Redazione
“ I Bastardi di PizzoFalcone ” è un romanzo di Maurizio De Giovanni, pubblicato nel 2013 per la prima volta da Giulio Einaudi Editore.
La prova tangibile che un film o una serie ha davvero colpito ed incuriosito anche un diversamente ignorante è quando quest’ultimo decide, spinto dalla curiosità, di risalire all’origine della storia, affrontando il faticoso onere di leggere anche un libro.
“I Bastardi di PizzoFalcone” è il classico esempio di questa ricerca, almeno per il sottoscritto. Dopo essere rimasto positivamente colpito dall’anteprima stampa della prima puntata della serie, successivamente premiata anche dai dati Auditel, ho deciso di conoscere l’autore Maurizio De Giovanni, immergendomi nella lettura dei suoi romanzi con protagonista l’ispettore Giuseppe Lojacono detto “Il Cinese” e gli altri Bastardi.
Ero curioso di sapere se ci fossero e quali differenze drammaturgiche e d’intreccio narrativo tra il testo letterario e l’opera televisiva.
Posso subito dire che il passaggio dalla carta al piccolo schermo è avvenuto in modo armonioso, incisivo, convincente ed esaustivo.
Chiaramente gli sceneggiatori, tra cui lo stesso De Giovanni, hanno dovuto per esigenze televisive, tagliare, riassumere e fare la sintesi di alcuni punti della storia originaria, per rendere il progetto attrattivo e stimolante per lo spettatore ignaro del libro.
“I Bastardi di PizzoFalcone” versione romanzo partono dal successo investigativo, a sorpresa, dell’ispettore Lojacono sul il caso de “Il Coccodrillo”, che lo ha in qualche modo messo in luce da una parte e dall’altra reso ancora più odiato dai colleghi, perché ingiustamente accusato da un pentito di essere un confidente della mafia quando l’ispettore operava in Sicilia.
Lojacono è un “reietto” e come tale è spedito nell’ultimo commissariato di Napoli, quello di Pizzo Falcone, ribattezzato dagli stessi colleghi “I Bastardi di PizzoFalcone, perché un anno prima un gruppo di poliziotti in difficolta economica, decisero di rivendere nelle strade una partita di droga sequestrata.
“PizzoFalcone” rappresenta per lo stesso Stato qualcosa di fastidioso ed inutile da sopprimere. Eppure i “reietti” guidati dal commissario Luigi Pama, un ambizioso dirigente che non “macchiare” la propria carriera con un fallimento, mette su una squadra di poliziotti determinati a prendersi una rivincita personale e professionale su tutto e tutti.
Un Nigthmare Team, verrebbe da pensare, composto: dallo stesso Lojacono, Giorgio Pisanelli, commissario, detto “Il Presidente, memoria storica di PizzoFalcone, Francesco Romano detto Hulk, assistente capo con problemi nella gestione della rabbia, Ottavia Calabrese, detta Mammina, vice sovrintendente, esperta informatica e con gravi problemi familiari sulle spalle, Alessandra Di Nardo, detta Alex, esperta d’armi, e una giovane donna costretta a non poter vivere pienamente per timore di deludere la rigida e bigotta famiglia e infine Marco Aragona, agente scelto, un figlio di papà, desideroso di diventare un vero poliziotto all’americana.
Ciò nonostante il destino riserva ai Bastardi di dimostrare sul campo le rispettive professionalità dovendo indagare su due casi: l’omicidio in apparenza perfetto della moglie di un ricco notaio e un ipotetico sequestro di una ragazza.
Il lettore entra fin da subito all’interno della storia ben costruita e sviluppata seguendo con efficacia ed incisività le diverse prospettive di lavoro e soprattutto personali di ogni componente dei Bastardi di PizzoFalcone.
De Giovanni in modo graduale porta il lettore a conoscere la parte intima e privata di ogni personaggio delineandola e caratterizzandola con delicatezza, sensibilità e profondità.
“I Bastardi di PizzoFalcone” non è il solito giallo all’italiana ambiento in una Napoli succube della camorra, bensì l’autore ci mostra la parte ricca e più altolocata della città, in cui non sono da meno le miserie umane.
I personaggi sono tratteggiati in modo sapiente e convincente riuscendo a creare una forte e avvolgente empatia con il lettore.
Leggendo i romanzi di Maurizio de Giovanni non stupisce se anche la serie TV abbia un così ampio e fragoroso successo di pubblico e critica.
Un teledipendente ha l’occasione con questo romanzo di diventare anche un lettore “diversamente ignorante” ed avere nuovi stimoli ed interessi iniziando a leggerlo.
Un grande merito ci sentiamo di scrivere per qualsiasi autore e in questo caso più che meritato per Maurizio De Giovanni, uno scrittore che sa descrivere magistralmente le complessa anima di Napoli e trasmetterlo con talento prima al lettore ed ora allo spettatore.
A cura di Roberto Sapienza
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