Cannes 2017: The Square la recensione, dalla Svezia il film di Ruben Östlund

The Square il nuovo film Ruben Östlund presentato a Cannes 2017 alla 70 edizione del festival decisamente convince critica e pubblico.
The Square, o meglio il quadrato perche’ il nuovo film di Ruben Östlund , che gia’ nel 2014 vinse proprio a Cannes nella sezione un Certain Regard con Forza maggiore.
Questa volta il protagonista  interpretato Dominic West, e’ un curatore di un museo d’arte moderna e contemporanea di Stoccolma, che acquista un nuova opera.
Questa non e’ altro che un semplice perimetro, o meglio un quadrato  posto in terra davanti il museo con la targa che recita “Il Quadrato e’ un santuario di fiducia e altruismo. Al suo interno tutti dividiamo gli stessi diritti e doveri”.
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 Da questo punto parte la storia , girata in modo sublime da Östlund che ci porta all’ interno del mondo dell’ arte moderna e ci presenta il suo personaggio, un donnaiolo che non ha ben capito cosa fare nella sua vita. Quando a Cannes il film risulta terribilmente interessante e coinvolgente quello che vengono a mancare sono proprio le parole per descriverlo, in questo caso un banale riassunto della situazioni cui il protagonista viene coinvolto dal furto  del suo portafoglio ad una serie di situazioni totalmente grottesche, sinceramente non e’ in grado di far arrivare a voi lettori le sensazioni che il film trasmette.

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Östlund ci porta rapidamente nel suo mondo fatto di situazioni folli e paradossali facendo a pezzi con ironia tutta la societa’. Probabilmente esprimere un giudizio o un consiglio a chi avra’ la fortuna di vedere di questo film, cui confidiamo in una meritata distribuzione anche nel nostro paese, trovera’ a modo suo la sua chiave di lettura. Per chi vi scrive la scena di uno dei protagonisti che in una performance che va ben oltre i limiti di una performance artistica  fa una scimmia all’interno di una scena che dura  oltre 15 minuti pone semplicemente il film nella ristretta sfera di quei  prodotti da vedere e rivedere. The Square colpisce nel segno ed anche il pubblico di Cannes lo ha compreso, e il suo regista si pone come degno sfidante al film Russo di Andrei Zviaguintsev:Nelyubov.
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