Che Dio ci aiuti 4, la recensione e i perché del successo

Che Dio ci aiuti 4 chiude confermandosi come uno dei maggiori successi della stagione televisiva. L’analisi di trama e punti di forza.

Doppio lieto fine per Che Dio ci aiuti, la cui ultima puntata andata in onda ieri ha registrato numeri ben oltre le aspettative (5,9 i milioni di telepresenti, per uno share pari al 23,72%). Non solo: la fiction di Rai 1 si è dimostrata in grado di tenere testa persino alla sempiterna soap dell’ammiraglia avversaria, battendola con uno scarto di poco meno di 2,5 milioni.
A onor del vero – e a onor del merito – la produzione ha saputo sapientemente mixare una serie di elementi notoriamente apprezzati dal grande pubblico, il quale ha gradatamente imparato ad affezionarvisi. Si pensi all’innegabile carisma dei protagonisti, ognuno ottimamente caratterizzato e quasi altrettanto magistralmente interpretato, come pure a quell’onnipresente (quasi come Dio) clima di rassicurazione e benevolenza.
Nel complesso estremamente godibile, Che Dio ci aiuti presenta però un insormontabile busillis. Si tratta proprio dell’eccessiva bontà di fondo, che il più delle volte sfocia in buonismo. È questo il vizio più comune della televisione moderna, fomentatrice di lotte sociali anche alla domenica sera. Drammi pretestuosi infarciscono la trama della serie, con l’unico punto di vantaggio di aiutarla a evolversi scorrevolmente.
Tralasciando per il momento le svariate vicende drammatiche che coinvolgono di volta in volta tutti i personaggi, le frizzanti parentesi in convento contribuiscono a stemperare l’aria inutilmente angosciosa con il concorso delle simpatiche suorine. Suor Angela e Costanza sono le leader ideali del gruppo di ragazze che frequentano il convento, tra le quali si ricordano le new entry di Monica (Diana Del Bufalo), Nico (Gianmarco Saurino), Valentina (Arianna Montefiori) e Gabriele (Cristiano Caccamo).
Elena Sofia Ricci, Lino Guanciale e Francesca Chillemi.
Elena Sofia Ricci, Lino Guanciale e Francesca Chillemi sul set della fiction.

Ma il successo di Che Dio ci aiuti presenta ancora un altro ingrediente vincente, la fede, a ben vedere una costante nella fiction Rai. Irrinunciabile, a questo punto, è il parallelismo con Don Matteo, vera e propria “Suor Angela” al maschile. Entrambi i personaggi ammiccano a una realtà vicina al paradisiaco, in una liturgia della messa… in onda ripetitiva eppure mai pedante.

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