Chicago Med 2×09: la forza del perdono

Il primo episodio della seconda metà di stagione di “Chicago Med 2” è andato in onda. Ancora una volta i pazienti diventano lo strumento per capire cosa accade intorno a noi, ai medici di Chicago che sono tornati ad emozionarci ancora.

Il potere del perdono, è questo ciò che ci ha insegnato questo nuovo episodio di “Chicago Med“. Se riuscissimo a lasciare andare la rabbia, se riuscissimo a guardare negli occhi la persona che ci ha ferito o ci ha tolto qualcosa senza provare odio, desiderio di vendetta, forse le cose in questo mondo andrebbero diversamente. Ed è questo ciò che ha capito il Dr. Choi al termine dell’episodio. Non è facile perdonare, ma l’odio porta solo altro odio e non è questo ciò di cui abbiamo bisogno. E… solo io vorrei un incontro ravvicinato tra Ethan e Sarah?
Chicago Med 1
Due persone diverse per religione, credo, due mondi diversi che si scontrano e si incontrano, due mondi che, in qualche modo, si tendono la mano. Ho amato quel momento, le lacrime di quel ragazzo sono state le mie, così come la rabbia di Ethan e il suo desiderio di spaccare quel mondo razzista che continua ad esistere e che abbiamo trovato al “Chicago Med“. Poi un padre che prega per suo figlio, niente rabbia, rancore o odio. Solo il bisogno di pregare, credere e perdonare. Il perdono è l’arma più potente che abbiamo. Se solo imparassimo ad usarla.
Chicago Med
E passiamo per un attimo alla loro storia. Jeff e Natalie sono tornati e, potete credermi, di emozioni non ne ho provate, zero assoluto. Ma poi, cara Natalie, veramente credevi che il tuo maritino potesse approvare (morto o vivo) la tua storia con il suo migliore amico? Candy Candy nel paese dei balocchi. Che poi manco ti avesse nascosto un omicidio. Pesante come poche questa donna. E facciamolo un sorriso. E mentre Natalie perde un paziente, Will è ancora lì, per rassicurarla, ascoltarla, per esserci. Piccolo appunto: ma Nina? Ridatemi Nina e Will e facciamo sparire Candy Candy!!!
Chicago Med
Ma il nostro Will dovrà affrontare anche il ritorno dell’hobbit dal suo anno sabatico. Due secondi e quest’uomo già non lo sopporto. Ma poi tutti a Will? Dick Wolf, possibile che il mai una gioia venga dedicato sempre agli stessi personaggi? Ricominciamo? La seconda metà di stagione di Chicago Med ci porta la nostra costante: Will Halstead il re del mai una gioia.
E arriviamo a quel legame che continua a crescere, che amo in ogni singola scena. La Dr. Reese e il Dr. Charles, il loro modo di approcciarsi ai pazienti, di capirsi, di esserci l’uno per l’altra. I ricordi di un passato che non smette di fare male stavano impedendo al Dr. Charles di compiere il suo dovere, di dare a quella donna un’opportunità che non sarebbe più tornata. E tra i mille dubbi e quel qualcosa che non riusciva a trovare, le parole di Robyn, la voce di sua figlia, il coraggio di essere padre, lo hanno portato a dare una possibilità a chi la merita per avercela fatta da sola.
Chicago Med
E poche parole anche la nostra April che, perdonatemi, ma non riesce a regalarmi nessuna emozione. Lei, Tate, la malattia, il bambino. Niente ragazzi, non sento nulla. Questo personaggio ha per me la stessa utilità della Goodwin (nemmeno la metà di Boden e Voight) al Chicago Med.
E alla fine ancora lui, Ethan Choi. Un uomo, un medico che continua a crescere, che ama e odia, che mette in discussione sé stesso grazie alle parole di un paziente che non ce la farà ad aprire gli occhi un’altra volta. E allora torniamo al Molly’s, a casa. Una birra, il silenzio, il perdono. Quanta forza in una sola parola, quanta grandezza in quel padre e nel coraggio del Dr. Choi di cambiare strada e provare ad essere un uomo migliore.
Chicago Med
Bentornato Chicago Med.

Share this article