Chicago Med 2×17 – Recensione: il senso di colpa, il dolore, imparare dai propri errori

Il 17esimo episodio di Chicago Med 2 è andato in onda. Una tragedia ha colpito il Med, e tutto il suo staff, nessuno immune. Ognuno ha reagito a proprio modo, ognuno si è sentito in colpa, tutti ci hanno emozionato ancora una volta. 

Il Dr. Wheeler è morto, si è suicidato pochi secondi dopo l’inizio di questo nuovo episodio di “Chicago Med 2“. E da quel momento esatto, tutto ha iniziato a ruotare intorno al suo gesto, alle sue parole dei giorni precedenti, a ciò che si sarebbe potuto fare, al senso di colpa. Ognuno ha vissuto e affrontato il dolore a modo proprio, tutti ci hanno emozionato ancora una volta fino ad arrivare a quell’ultimo momento, l’istante in cui Sarah si prende cura del Dr. Charles.
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Dopo la morte del Dr. Wheeler, Ethan Choi è tornato ad essere un soldato, una macchina preparata a dovere per salvare vite umane. Il solo pensiero che vagava per la mente di Ethan, per l’arco di tutto l’episodio, è stato ‘Ogni non morirà nessun altro. Oggi non perderò nessun’altra vita‘.
Il Dr. Choi si è scontrato con il Dr. Halstead. Will non era sicuro di cosa stesse accadendo a quel bambino, Ethan era terrorizzato dall’idea di non poter salvare qualcun altro. Ma quel ragazzino disteso con una parte del corpo immobile, in quel letto d’ospedale al Chicago Med, non era il Dr. Wheeler, e le emozioni del Dr. Choi hanno in quelle ore offuscato il suo giudizio. Il senso di colpa è grande, forse troppo. E allora la sola cosa da fare è arrivata negli ultimi minuti, quando Ethan si è fermato.
Lo stetoscopio, il Dr. Wheeler e quelle scuse che Ethan sentiva di dovergli.
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Will ha cercato il Dr. Charles, è rimasto concentrato e pronto a mettersi in discussione per capire cosa stava succedendo al suo paziente, ma ha avuto bisogno di parlare, di provare a capire, di buttare fuori quel senso di colpa che sembrava stesse schiacciando anche lui, come tutti i medici del Chicago Med. Le parole di Daniel Charles non daranno sollievo a Will, ma possiamo affermare con certezza che non potrebbe avere più ragione: siamo fortunati ad averla Dr. Halstead.
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Natalie ha fatto tutto ciò che era in suo potere per aiutare quel bambino, quel piccolo paziente che è riuscita a salvare anche dopo aver sentito le parole di sua madre, quelle accuse mosse verso di lei, verso il medico, la donna, la mamma che non è riuscita ad accorgersi di cosa stava accadendo al Dr. Wheeler. Anche per Natalie il senso di colpa ha mosso ogni singola fibre del suo essere. Poi, negli ultimi secondi, quando quel bambino ha aperto gli occhi, quando quella mamma l’ha ringraziata, non è riuscita a fermare le lacrime, il dolore… il senso di colpa.
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Nella mente di ogni medico, in questo episodio di Chicago Med, c’era solo il Dr. Wheeler, le sue ultime parole, i suoi occhi erano fissi nello sguardo di Maggie che ha parlato con quel padre che non riusciva a rispondere a quella sola domanda che non troverà mai risposta: perché?
Ho amato Maggie ancora una volta, nel suo tentativo di dare sollievo a un padre che ha perso suo figlio. Se ci pensate è innaturale, oltre che doloroso e orribile. Un genitore che sopravvive a suo figlio, non credo esista dolore più grande.
La Dr. Goodwin ha camminato per l’ospedale cercando risposte, quelle che non sono arrivate: c’era stato qualche segnale? Si poteva evitare? Cosa ho sbagliato?… Ancora una volta quel senso di colpa, quel bisogno forse anche di fare qualcosa, come se questo possa dare sollievo a un dolore che non si placa nemmeno un istante in tutto questo episodio di Chicago Med.
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Ho amato Sarah e Connor ancora una volta, ma forse è sbagliato in questo modo. Perché la verità è che ho amato ogni singolo personaggio in questo episodio. Sono rimasti tutti accanto ai loro pazienti, ognuno ha reagito al dolore a modo proprio, ognuno ha cercato di rimanere concentrato, di non pensare. Ma ognuno di loro non ha fatto altro che pensare a Wheeler per tutto il giorno, ogni minuto, ogni secondo.
Sarah e Connor hanno lavorato insieme. Il Dr. Rhodes è rimasto accanto a quella specializzanda cercando di insegnarle una piccola verità: sono esseri umani, e come tali possono sbagliare. Siamo spesso convinti che i medici non debbano mai sbagliare, e in un mondo perfetto sarebbe così. Ma siamo e sono umani, commettiamo e commettono errori. Si può però imparare dai propri errori e cercare di non commetterli una seconda volta.
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Perché la verità è una sola, il Dr. Wheeler ha cercato aiuto, ma non siamo sempre un grado di aiutare tutti. Il Dr. Charles ha detto a Will che aiutare qualcuno è la cosa più difficile che si possa fare. Possiamo quindi fare un passo alla volta e fare del nostro meglio, come fanno Will, Natalie, Connor, Ethan, Sarah e tutto lo staff del Chicago Med ogni giorno.
E in questo episodio in cui le lacrime sono state una costante, April ha lasciato Tate. Ed era ciò che andava fatto dal momento esatto in cui le ha chiesto di lasciare il suo lavoro. Un altro motivo per cui amo ogni episodio di Chicago Med, è il suo modo di insegnarci sempre qualcosa. E ora, posso solo sperare per April qualcuno di diverso, perdonate, qualcuno di decisamente meglio.
E arriviamo alla fine. Sarah è rimasta in pronto soccorso, domani tornerà a lavorare accanto al Dr. Charles che è stanco, esausto. Ha ascoltato tutti tutto il giorno. E allora… “Come sta lei Dr. Charles?
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