Doctor Who: 10×01 “The Pilot, Bill Potts e sentirsi di nuovo a casa” – Recensione

Siamo ritornati. Natale. Pasqua. I giorni importanti da celebrare con Doctor Who e rileggere le recensioni di Maira in the Tardis. Il solo risentire quella sigla, vedere quel Tardis ipnotico che viaggia nel vortice dello spazio e del tempo, quel tardis che ci ha accompagnato per ben 10 anni, mi ha fatto sentire un emozione dentro, come quando si è bambini e si entra per la prima volta in un negozio di caramelle meravigliati e felici.

Il primo episodio è un nuovo inizio, “The Pilot”, un inizio desideroso di connessioni, di amore, di conoscenza, di porte in attesa di essere nuovamente aperte, anche se sono state fuori servizio per molti anni.


Per quanto tempo il Dottore si è nascosto in quella università? Abbastanza a lungo da spostare tutti i suoi affetti personali fuori dal Tardis e sistemarli nel suo nuovo ufficio: il busto di Beethoven, la sua sedia di pelle, la sua chitarra e le fotografie.


Le foto di River Song e di Susan mi hanno emozionata nel profondo perché sono state la sua famiglia, sua moglie e sua nipote. Emozioni che gli hanno permesso di capire quanto siano importante le fotografie, ricordi immortalati nel tempo di persone care, e ha realizzato quanto questo potesse essere importante per questa nuova ragazza, Bill. E così è ricominciato tutto, il Dottore ha rispolverato il suo Tardis.
Sapete cos’è che veramente amo delle introduzioni delle nuove companion di Steven Moffat? Il fatto che lui non dimentica le companion precedenti. Non è che il Dottore va avanti con la sua vita acquistando la prossima ragazza che lo accompagnerà nelle sue avventure solo perché è intelligente, spiritosa e lui ne ha bisogno. No. Moffat dà al Dottore un motivo per andare avanti, ed è sempre legato al ricordo del compagno precedente. Quando Eleven incontra Clara, è stata la parola “Pond” che lei ha utilizzato a dargli un motivo per lasciare la sua nuvola. Quando Twelve incontra Bill, è stato il suo “Immagina come dovessi sentirti se qualcuno togliesse a te dei ricordi” che lo ha spinto ad aprirle le porte del suo mondo. Adoro questa cosa. Adoro il fatto che la sua ultima companion riesce ancora una volta a salvarlo dalla sua solitudine.
 


E ovviamente Susan, River e il Tardis erano tutti “Corri da lei, non te la far scappare, cosa ancora stai facendo qui?” E’ stato perfetto.

  • Bill Potts

Il primo episodio di Doctor Who della stagione è basato su una storia d’amore gay e su una promessa e mi ha emozionata. Ho amato Bill.

Bill è una persona così reale, con delle emozioni così comuni e con una storia tutta da scoprire. Da questo punto di vista mi ha molto ricordato Rose, una giovane ragazza comune, si veste in modo figo, con un lavoro del tutto umile, con delle ambizioni ma costretta a servire delle patatine in un’università in cui potrebbe studiare, una persona in cui qualsiasi ragazzo dei nostri giorni potrebbe immedesimarsi. Bill è spiritosa, è gay e ne parla così apertamente e a suo agio, nomina Netflix, è una patita di storie sci-fi. Questa ragazza è così reale e spontanea che non si riesce a non provare empatia per lei.


#bitch please
Il Dottore l’ha subito notata tra la folla, ha pensato che fosse una persona interessante e ha voluto insegnarle, diventare il suo tutore e ho amato questo rapporto insegnante/studente. L’ha spronata a non abbandonare le sue potenzialità e lei lo ha spronato a guidare nuovamente il Tardis.
Ammetto che avevo i miei dubbi all’inizio su di lei, senza conoscerla avevo il timore che non sarebbe stata all’altezza, ma l’hanno costruita magnificamente e la dinamica tra lei e il Dottore che si è subito andata a creare è così spontanea ed intima che sembrano già una squadra. Mi hanno ricordato insieme la dinamica tra Donna e Ten, c’è un senso di rispetto ed ammirazione che non sfocia per nulla nel romantico e mi piace.

La presentazione di una nuova companion è sempre un momento importante, riesce a farci guardare il Dottore da un punto di vista diverso ogni volta, è come guardare il Dottore con occhi nuovi, con gli occhi della prima volta attraverso un companion e resta sempre una delle emozioni più indescrivibili.



E’ un nuovo inizio ma è pur sempre come sentirsi di nuovo a casa.
Tutti noi siamo stati Rose, Martha, Donna, Amelia, Clara e adesso Bill. Tutti noi abbiamo vissuto quelle avventure assieme a loro accanto al nostro Dottore e tutti noi abbiamo imparato a conoscerlo, a fidarci, ad amarlo, a proteggerlo. Perché avremo sempre cura di lui e delle emozioni che ci fa provare ogni volta.
  • Il Dottore

Il Dottore di Capaldi ha avuto una evoluzione così bella dalla serie 8 alla serie 10, da un uomo dalle sopracciglia imbronciate e che si sentiva a disagio con gli abbracci, è diventato un uomo affettuoso, spiritoso e completamente a suo agio e in un certo senso credo sia stata la stessa evoluzione di Peter Capaldi nei confronti di questo personaggio e nei confronti del pubblico.


Adesso riesce ad essere sciocco, simpatico, è semplicemente a suo agio con tutti noi dopo le pesanti critiche iniziali che non meritava assolutamente. Peter è prezioso, è un’anima bella e malinconica e ha trasmesso questo suo lato al suo Dottore che ho amato.
Immagina se il tempo accadesse tutto in una volta. Ogni momento della tua vita giace attorno a te, come se fosse una città. Strade piene di edifici fatti di giorni. Il giorno in cui sei nato, il giorno in cui sei morto. Il giorno in cui ti sei innamorato, il giorno in cui l’amore è finito. Un’intera città costruita sul trionfo e sul dolore e sulla noia e sulle risate e sul tagliarsi le unghia dei piedi. E’ il miglior posto in cui potreste essere. Il tempo è una struttura relativa a noi stessi. Il tempo è quello spazio fatto dalle nostre vite, dove ci troviamo insieme per sempre. Time and Relative Dimension in Space significa vita.

Ma quanto sei figo?
Avrei desiderato con tutto il cuore anche io un professore come il Dottore alla mia università, ci sarei andata con tutto il piacere e l’amore per la conoscenza. Il discorso che ha fatto sul tempo è stato meraviglioso, darei veramente tutto. E’ stato un espediente molto interessante far diventare il Dottore un professore di tuttologia, ho sempre pensato che avesse tanto da raccontare, da insegnare, da trasmettere, non solo alle sue companion, ma ad una classe di persone, di adolescenti che hanno bisogno di sentirsi stimolati e affascinati dalle sue parole.

  • Considerazioni finali 
– “Like a penguin with it’s arse on fire” Bill ha dato la migliore descrizione sul modo di correre di Twelve che mi ha fatto morir dal ridere. 
Peter sei adorabile.
– Il Dottore è diventato un’insegnante proprio come lo era Clara.
– Guardare le anticipazioni alla fine dell’episodio, mi ha fatto venire una gran voglia di vedere tutta l’intera stagione in una sola nottata, spararmi una super dose di 13 episodi di Doctor Who in vena come solo Santo Netflix sa regalare.

E’ tutto quello che ho sempre aspettato e sperato di rivedere nello show, l’unico personaggio che sapevo sarebbe potuto ritornare nei panni di John Simm e me lo daranno: questo è il miracolo della Pasqua.

Nonostante la disagiante quantità di serie tv che guardo, come alcuni di voi sapranno, appena ascolto quel suono del Tardis il cuore mi batte così forte che le altre serie si eclissano: perché il vero amore resta.
Perché Doctor Who è amore e mi era mancato così tanto.
companiosamente vostra,
Maira
 
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