Emma Watson per Vanity Fair: la sua vita da Harry Potter a Belle
01/03/2017 di Redazione
Emma Watson, che ha recentemente interpretato Belle nel film in live-action de La Bella e La Bestia, posa per Vanity Fair e parla del percorso che l’ha portata da Hermione, a diventare ambasciatrice dell’ONU, a Belle.
L’attrice britannica ha condiviso su Facebook la cover in cui ha posato per Vanity Fair e la storia di copertina a lei dedicata del prossimo numero della rivista, sul suo percorso personale a partire dalla giovane Hermione Granger della saga di Harry Potter, attraverso la carriera da ambasciatrice dell’ONU, fino ad interpretare la celebre Principessa Disney in live-action.
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L’attrice parla della sacralità della lettura, come tramite i libri si è rapportata con suo padre e vi ha condiviso alcuni dei momenti più preziosi della sua vita.
“Mi ricordo semplicemente lui che mi leggeva qualcosa prima di andare a letto e come ricreava tutte le diverse voci. Sono cresciuta sul set del film e i libri erano la mia connessione con il mondo esterno. Erano la mia connessione con i miei amici a scuola perché se stavo leggendo quello che leggevano loro avevamo qualcosa in comune. Più tardi nella vita, sono diventati una via di fuga, un mezzo di arricchimento, un amico su cui io posso contare.”
Gloria Steinem, che è diventata sua amica nel periodo in cui la Watson è diventata ambasciatrice dell’uomo, descrive Emma Watson come “una persona ideale più che una star del cinema“, mentre Lin-Manuel Miranda, che ha lavorato con lei per le musiche de La Bella e La Bestia, ne parla così:
“Ha interpretato questa strega così intelligente, consapevole, nobile – e poi ha avuto la fortuna di diventare una donna intelligente, consapevole e nobile.”
Non è stato facile per l’attrice l’abbandono del mondo di Harry Potter. Ecco come ricorda il periodo delle ultime due première:
“Sono uscita dal red carpet e andata in bagno: avevo così tanto trucco e questo enorme, morbido vestito intero. Ho messo le mani sulla seta e mi sono guardata allo specchio: ‘Chi è questa?’ Non riuscivo a connettermi con la persona che vedevo davanti a me, e questa sensazione era molto inquietante.”
Poi si è iscritta all’università nel 2009:
“Avevo l’impressione che questa cosa della fama stava arrivando a un punto di non ritorno, sentivo che per fare qualcosa nel caso in cui avessi mai voluto uscirne sarebbe stato o allora o mai più.”
La domanda del perché lei abbia continuato a ricoprire dei ruoli cinematografici se l’è posta Emma stessa.
“Sto facendo questo da quando avevo 10 o 11 anni, e ho spesso pensato di essere la persona sbagliata per questo lavoro perché sono troppo seria: sono un palo nel c**o; sono difficile, non ci sto bene. Ma crescendo ho realizzato, no! E ho deciso di continuare con queste battaglie, quelle piccole e quelle grandi, perché fanno ciò che sono.”