La Bella e La Bestia: ecco cos’ha detto Emma Watson in un’intervista
10/03/2017 di Redazione
Ecco cosa ha detto sul nuovo film La Bella e La Bestia l’attrice Emma Watson, che interpreta Belle, in un’intervista in diretta Facebook.
Emma Watson ha rilasciato un’intervista in diretta Facebook sulla pagina Entertainment Weekly.
Emma Watson Dishes On 'Beauty And The Beast'
We're LIVE with Emma Watson talking Beauty and the Beast!
Gepostet von Entertainment Weekly am Freitag, 10. März 2017
All’inizio dell’intervista Emma ha parlato del suo periodo di preparazione prima della realizzazione de La Bella e La Bestia.
“Lo so che vi sembrerà assurdo adesso, ma all’inizio, prima della realizzazione del film, io non ero mai stata a cavallo prima, non avevo mai cantato in un film… C’era parecchio che dovevo dovevo imparare, è divertente apprendere nuove cose. Ho fatto 3 mesi di lezioni di canto, 4 volte a settimana, lezioni di ippica 4 volte a settimana, danza 4 volte a settimana. La mia insegnante mi faceva cantare brani anche al di fuori de La Bella e La Bestia, ho dovuto intonare pezzi da Pocahontas, Aladdin, una via di mezzo tra musica classica, teatrale e pop, un mix di queste tre cose.”
Ha spiegato come è stata ricreata la scena del ballo con la Bestia:
“All’inizio del film si decise che su Dan avrebbero ricreato l’aspetto tridimensionale della Bestia. Quando ballavamo ha indossato una tuta, in modo che assumesse la forma della Bestia, abbiamo girato la scena e con la motion capture ricreavano la sua espressione facciale, riutilizzandola per animare quello che sarebbe diventato la Bestia. È stato un processo piuttosto complicato, però per me è stato fantastico, perché quando lavoravo per Harry Potter o per altri film quando si dovevano ricreare gli effetti speciali tipicamente ottenevo una palla da tennis o una luce a LED, per cui avere un attore davanti era decisamente meglio.”
Per quanto riguarda invece le scene con gli abitanti del Castello in forma di oggetti:
“Mrs Bric era una teiera, semplicemente privata dell’animazione. In ‘Stia Con Noi’, quando tutta una serie di cose si stanno muovendo sul tavolo di fronte a me, dovevo cercare di essere nella scena con qualcosa che non c’era, dovevo cercare di ricordare i vari step di ciò che stava succedendo. Dovevo fingere di reagire a una serie di cose assurde. Di tutte le scene del film questa è stata quella che mi ha ucciso. Sono stata settimane per cercare di farla bene. Madame Guardaroba era un animatronix. Era strano, oscillava avanti e indietro, c’erano i cassetti, la bocca che si muoveva, piccole cose come queste. Almeno c’era qualcosa con cui potevo far finta che fosse vivo.”
La peggior esperienza che ha avuto un questo senso in passato:
“Le partite di Quidditch. Era tutto in green screen, c’era il regista con il microfono che descriveva l’azione. Eravamo tutti seduti nelle panchine e lui diceva ‘Serpeverde segna!’ noi dovevamo fingere di reagire a quello che stava succedendo. I giocatori di quidditch erano così veloci che c’erano solo dei numeri che potevamo osservare per seguire l’azione. Il tuo cervello si confonde perché cerchi di recitare con qualcosa che non c’è.”