Lady Gaga: Five Foot Two, ecco il documentario sulla cantante
22/09/2017 di Redazione
“E’ stato finalmente rilasciato in esclusiva su Netflix il nuovo documentario su Lady Gaga”
E’ finalmente stato rilasciato quest’oggi alle 09:01 (ora italiana) l’attesissimo documentario sulla vita di Lady Gaga dal titolo “GAGA: Five Foot Two” all’interno del quale è possibile vedere Lady Gaga impegnata nella sua vita, nei suoi momenti migliori e nei suoi momenti peggiori.
Nel documentario è possibile infatti assistere e vedere la vita di Lady Gaga, principalmente sul periodo di gestazione dell’ultimo album “Joanne”, sui preparativi per la performance alla 51esima edizione del Super Bowl 2017 e sui preparativi del tour ma non è tutto.
Nel documentario vediamo una Lady Gaga assolutamente sincera che vive la vita da popstar con tutte le paure, le ansie, le oppressioni, le indecisioni che convive da tempo con la malattia che ha colpito Lady Gaga; vediamo anche le apparizioni di Mark Ronson, produttore ufficiale dell’album “Joanne”, Bobby Campbell, menager della cantante, Florence Welch, cantante dei Florence And The Machine che ha collaborato con Lady Gaga nella traccia “Hey Girl“,e anche la famiglia della stessa Lady Gaga.
Lady Gaga nel documentario parla anche di Madonna, di come i social e i fandom abbiano fatto sì che si creasse un rapporto di astio tra le due cantanti senza alcun motivo valido. Lady Gaga mostra anche scene molto personali nel suo documentario come le debolezze relative alla sua vita amorosa e alla fine della relazione con Taylor Kinney, protagonista del film “Chicago Fire“.
Lady Gaga descrive sé stessa come “il testimone di sé stessa” sostenendo di aver progettato questo documentario perché si è sentita finalmente pronta a far vedere al mondo chi è Lady Gaga, quali sono le sue debolezze, le sue paure, i suoi momenti bui, quelli belli. Lady Gaga ho così voluto che il mondo non guardasse solo quello che mostra all’esterno, ma che guardasse in lei.
Ecco quanto dichiarato ieri da Lady Gaga:
“Con “Gaga: Five Foot Two”, mi sono ritrovata a testimoniarmi in un modo che non sarei riuscita a vedere da sola. Mi sentivo orgoglioso, ho sentito la tristezza, mi sono sentito impotente, mi sono sentito vulnerabile … ma ciò che mi ha colpito maggiormente è stata l’autenticità del film nel modo in cui Chris, il regista, ha scelto di mostrare i miei limiti più bassi, i miei alti più alti e lo stretto rapporto con la mia famiglia alla quale mi sono aggrappata, al dolore che ho provato mentre ho scritto il mio album ‘Joanne’. Ho scritto ‘Joanne’ per aiutare a comprendere il mio dolore fisico ed emotivo attraverso la storia della mia famiglia e della morte di mia zia in giovane età nel 1974 a causa della malattia autoimmune chiamata Lupus. Ho scritto ‘Joanne’ per guarirmi e trovare la forza per alimentare tutto, con la determinazione che ho imparato dalla mia famiglia d’immigrati italiani.
Anche se è surreale, felice e anche duro, sono maggiormente toccata dal fatto che il velo dietro l’aura della mia fama riveli che la fama non è tutto ciò che viene sbattuto in faccia all’esterno. La fama ti rende solitario, ti isola ed è psicologicamente impegnativa perché la fama cambia il modo in cui le persone ti guardano. A me sembra molto innaturale, ma contemporaneamente complicato perché so che è questo il mio destino perché sono una performer. Eppure mi sento da un lato così umile grazie alla fama che mi è servita ad alimentare l’amore del mondo, la voce che i miei fan mi hanno permesso di avere per diffondere messaggi di forza e uguaglianza, la vita fortunata che abbiamo io e la mia famiglia che ora possiamo aiutare gli altri in difficoltà. Sono solo una ragazza che cerca di diventare una donna, che ama scrivere musica, cantare, suonare pianoforte, chitarra, ballare, eseguire e agire. Una ragazza che ama i suoi fan e vuole che crescano con lei, come abbiamo simbioticamente fatto l’un l’altro per essere più coraggiosi e più gentili.
Ho visto questo film per la prima volta con tutti nel teatro Princess of Wales al Toronto International Film Festival. E sono felice di aver avuto fiducia nel processo creativo con Chris. Non poteva essere più obiettivo su di me. Questa è una collaborazione in cui ho creduto ciecamente ed ho detto “tutto dentro” perché ho fiducia nel suo talento e lui ha creduto nel mio. Grazie Chris. Grazie Bobby il mio manager, Live Nation e Netflix. E grazie a voi little monsters. Non sono in grado di dare al mondo sempre esattamente quello che si aspetta da me. Ma non commettete errori, sono sempre la vera me. Con amore ed arte, Lady Gaga”